Piano scuola: ‘Follia. Se continua così a settembre dovremo occupare le scuole’. Le reazioni di genitori, presidi e sindacati

“Il documento dice l’esatto contrario di quello che chiediamo. In questo modo il governo punta a scrollarsi di dosso ogni responsabilità facendo ricadere tutto sui presidi, ma non si rende conto che farà un danno enorme ai nostri ragazzi”. E’ il commento alla bozza di linee guida sul ritorno a scuola a settembre di  Costanza Margiotta, portavoce del comitato di genitori ‘Priorità alla Scuola’ che, domani, protesterà in 60 piazze d’Italia. E la sua non è l’unica voce contraria alle linee guida che stanno circolando in queste ore. Come lei sono contrari anche presidi e sindacati. Tanto che molti minacciano di occupare le scuole a settembre.

“Imponendo turni, riducendo la didattica, prevedendo l’esternalizzazione di alcuni servizi e mettendo nello stesso gruppo alunni di prima e quinta elementare si perde ogni continuità nella programmazione didattica – continua Margiotta -.” Il prezzo più grande sarà pagato dai ragazzi: “Gli studenti si ritroveranno con grosse lacune e le diseguaglianze aumenteranno – aggiunge Margiotta e provoca -. Per non parlare del fatto che non è specificata alcuna indicazione sui protocolli sanitari da rispettare. La nostra diventerà una manifestazione contro le linee guida e, se le cose non cambieranno, a settembre non porteremo i ragazzi nelle scuole, finirà che dovremo occuparle”.

Non meno preoccupati sono i presidi sui quali sembra pesare ogni decisione in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico: “Ognuno di noi dovrà cimentarsi in un gioco degli incastri ridisegnando spazi, composizione delle classi, turnazione dei ragazzi e degli insegnanti – afferma Alessandro Artini dell’Associazione nazionale presidi -. I nostri istituti non sono adeguati ad affrontare da soli questa situazione, mancano gli spazi e mancano i docenti. Nella bozza delle linee guida si parla di un miliardo destinato al personale, ma più che ai docenti si fa riferimento agli Ata. Certo si tratta di un aiuto indispensabile, ma certo non si può pretendere che un custode passi un’ora intera a sorvegliare una classe in attesa che arrivi l’insegnante impegnato in un’altra lezione. Questa è follia”.

“La prima impressione è che manca del tutto la premessa più importante, che è quella degli investimenti – osserva Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil -. I soldi ci sarebbero, dai fondi strutturali senza vincoli già da adesso, alle risorse del Recovery fund a quelle del Mes. Il punto è che è questo il momento di decidere dove dirottarle e la scuola non può essere dimenticata. Per far ripartire a pieno ritmo gli istituti tra personale, interventi di edilizia e dispositivi di sicurezza, occorrerebbero almeno 2,9 miliardi di euro in più”.

Critico nei confronti della bozza di Piano Scuola anche  Mario Pittoni, presidente della commissione Cultura a palazzo Madama e responsabile Scuola della Lega:  Con il piano per la ripresa delle attività didattiche a settembre – dichiara il Senatore – il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina partorisce il classico topolino.
Due sole certezze nelle indicazioni che saranno fornite alle scuole dopo il passaggio in Conferenza Unificata: il ministro si appiattisce totalmente sulle posizioni del Comitato tecnico scientifico istituito presso il ministero della Salute, senza assumersi alcuna responsabilità decisionale; la soluzione dei problemi relativi alla capienza delle aule, agli interventi di edilizia “leggera” e alla gestione del trasporto scolastico viene scaricata su Tavoli regionali e conferenze di servizio, cioè su Regioni, enti locali, uffici scolastici regionali e scuole. Il tutto a due mesi dalla riapertura! Senza contare che, col ritardo accumulato, Province e Comuni saranno destinatari (se va bene) a luglio inoltrato dei fondi PON per gli interventi di edilizia leggera richiesti dalle scuole…”.