Perché studiare (anche a distanza) richiede metodo: le nuove sfide della DaD

Di Caterina Fiorilli*

Non dobbiamo perdere di vista qualcosa che con prepotenza si è inserito nello scenario educativo e scolastico attuale, mi riferisco alla didattica a distanza e all’uso massivo delle ICT (Information and Communication Technologies). Dimensioni per le quali già gli insegnanti italiani, sempre in survey internazionali, avevamo mostrato poca predisposizione (OECD-TALIS, 2018): solo il 35% dei docenti italiani ha dichiarato di sentirsi pronto all’uso delle ICT per l’insegnamento. A fronte di ciò, negli ultimi due mesi chiediamo ai nostri studenti e a noi stessi di mettere in campo risorse prevalentemente digitali per fare e seguire le lezioni, studiare e fare gruppo. 

Ricordo che meno di un anno fa si discuteva di come isolare gli studenti da internet e dai social durante le lezioni, come e dove raccogliere in aula i loro cellulari affinché non invadessero gli spazi della didattica. Oggi, invece, chiediamo loro di prendere il cellulare per seguire le lezioni e fare i compiti. 

Ebbene, tutto questo richiede un metodo di studio diverso, non solo una didattica differente. Benché il tempo dedicato alla connessione in rete sia molto elevato tra i nostri preadolescenti e adolescenti, la competenza digitale, intesa come essere dei buoni lettori digitali, è tutta ancora da costruire. Essa implica: navigare nei e tra i diversi testi, scegliere le fonti e valutarne l’attendibilità, selezionale le informazioni, riconoscere le discrepanze tra le informazioni, ma anche saper argomentare una conoscenza, riconoscere i conflitti tra le notizie ed essere in grado di risolverli, sintetizzare e ricostruire le conoscenze, memorizzare da appunti digitali. Si tratta di attivare e gestire processi cognitivi ed emotivi diversi da quelli impiegati nella lettura su carta. Oggi, come mai prima d’ora, quando parliamo di comprensione del testo dobbiamo includere la competenza di lettura digitale, perché questo è l’attuale e il futuro approccio allo studio.

Un proposta per studenti e insegnanti

Con questo spirito il Servizio di supporto al metodo di studio dell’Università Lumsa di Roma ha promosso 7 webinar gratuiti (https://lumsa.it/dalla-scuola-all%E2%80%99universit%C3%A0-7-webinar-orientarsi-e-studiare-con-metodo) rivolti, prevalentemente, a studenti di scuola secondaria e ai loro insegnanti. Per iniziare insieme ad interrogarci su ciò che funziona e cosa occorre introdurre di nuovo, in qualità di docenti e di studenti, per migliorare i risultati che si raggiungono o, semplicemente, per stare meglio quando di studia.

*Professoressa ordinaria di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione Libera Università Maria Ss. Assunta, Roma
Co-responsabile del Servizio di supporto al metodo di studio
Direttrice dell’Osservatorio Nazionale Salute e Benessere dell’insegnante

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