Perché studiare (anche a distanza) richiede metodo: il ruolo del docente e di cosa hanno bisogno gli studenti

di Caterina Fiorilli

Ciascuno ha un proprio metodo di studio. I più fortunati di noi hanno incontrato insegnanti che sono riusciti nel compito più difficile: insegnare a imparare. Per altri studiare è una vera e propria lotta tra le istanze che spingono a raggiungere un risultato e le istanze che chiedono riposo, relax, distrazione. Una battaglia che si può vincere se non si è lasciati soli. Un ruolo decisivo è quello del docente che può sostenere i suoi studenti nella formazione di un personale metodo di studio utile per: leggere e selezionare le informazioni da un testo, controllare il tempo e l’attenzione, memorizzare al meglio, esporre in modo efficace ciò che si è appreso, imparare a conoscere le emozioni che ruotano intorno allo studio, come ansia, gioia e noia.

Se questo processo è innescato da un insegnante che spinge lo studente a promuovere comportamenti virtuosi nello studio, pian piano si sviluppa un’attenzione al proprio metodo, un’autoriflessione e un desiderio di studiare meglio, e non semplicemente di più.

Perché è importante avere un buon metodo di studio

Partiamo da un rapporto molto stretto che gli studi scientifici nazionali e internazionali confermano tra: metodo di studio, risultati scolastici, inserimento lavorativo e felicità. Mettendo insieme questi elementi in un unico profilo sappiamo che, coloro che dispongono di un buon metodo di studio, raggiungono buoni risultati scolastici e accademici aumentando la probabilità di raggiungere un lavoro soddisfacente e ben remunerato. Tutto questo è accompagnato da più serenità e appagamento.

Ovviamente il rapporto tra queste variabili non è così lineare, ma assumerli in questa forma permette di immaginare e prevedere il futuro di uno studente che a scuola fa molta fatica perché, tra le altre cose, ha un cattivo metodo di studio. E aiuta anche a comprendere meglio che, un cattivo metodo di studio spesso è accompagnato da una maggiore probabilità di insuccesso e fallimento. Dunque, pensare ad una didattica centrata sul metodo di studio degli allievi può migliorare di molto la percezione che gli studenti hanno di sé in rapporto alla vita scolastica e all’apprendimento. Infatti, sapere che c’è un modo migliore di un altro per studiare allontana dall’idea più nociva, cioè quella di sentirsi incapaci o negati per lo studio. Si tratta, invece, di una questione di metodo che si può apprendere e migliorare.

Di cosa hanno bisogno i nostri studenti

Per comprendere meglio quanto sia importante dotare i nostri studenti di un metodo di studio efficace possiamo guardare i dati OECD-PISA (OECD, 2019) che hanno coinvolto studenti di 15 anni di circa 79 Paesi. I dati mettono in evidenza che la media italiana su lettura, matematica e scienze non sia peggiorata rispetto al precedente triennio (dati pubblicati nel 2015), ma nemmeno si ravvisa un incremento importante. Se poi confrontiamo il dato italiano con quello di altri Paesi, soprattutto nelle competenze di lettura (reading literacy) siamo, in modo preoccupante, ben sotto la media OECD. Perché è importante tener conto di questo dato quando insegniamo ad imparare? Perché le strategie di lettura e comprensione predicono il successo scolastico, che abbiamo visto essere fondamentale per le scelte future, per l’occupazione e in generale il benessere individuale (Pressley, 2000; Waters e Schneider, 2010). 

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