Perché la CISL impugna la circolare sulla scuola primaria

La CISL scuola, come è noto, ha conferito mandato ad uno studio legale per impugnare davanti al TAR del Lazio la CM n. 62 che accompagna il DM n. 61, che regola l’avvio parziale della riforma (alfabetizzazione in lingua due ed informatica) dal prossimo anno scolastico nelle classi prime e seconde della scuola primaria. Nel darne notizia con uno stringato comunicato, lo stesso sindacato si limita a spiegare genericamente che la CM n. 62 è in contrasto con il DM n. 61.

L’iniziativa della CISL scuola, che – a differenza di altri casi analoghi – non è stata concordata con gli altri sindacati confederali e con lo SNALS con cui aveva sostenuto il parere favorevole del CNPI, allude ad un contrasto tra Decreto e Circolare. Forse ci si riferisce al fatto che la CM parla di “vincolo generalizzato per le classi prima e seconda“, ma è anche un fatto che la legge è in proposito chiarissima, e che le modalità organizzative e didattiche sono rimesse alla piena responsabilità delle istituzioni scolastiche autonome.

Staremo a vedere che cosa deciderà il TAR, ma non è rassicurante il fatto che ancora una volta si chiami la magistratura amministrativa ad intervenire su questioni che appartengono alla sfera della politica scolastica, e che dovrebbero trovare soluzione nella fisiologica dialettica sociale e sindacale.