Per impallinare il dirigente si colpisce il docente

Il nuovo Comitato di valutazione degli insegnanti

Il nuovo articolo 11 del ddl Buona Scuola, così come emendato dalla Commissione Cultura sabato notte, ridefinisce il ruolo e la composizione del Comitato di valutazione dei docenti.

Con ogni probabilità l’intento era quello, presente anche in altri passaggi del nuovo testo, di contenere il presunto strapotere del dirigente scolastico.

Il comma 2 dell’articolo prevede: Il Comitato ha durata di tre anni scolastici, è presieduto dal dirigente scolastico ed è costituito dai seguenti componenti individuati dal Consiglio di istituto:  

a) due docenti dell’Istituzione scolastica;  

b) due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo di istruzione; ovvero un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione.

A valutare i docenti dovrebbero essere dunque, oltre a due colleghi, due genitori (nelle superiori un genitore e uno studente). Inoltre i componenti del Comitato, docenti compresi, sono individuati dal Consiglio di istituto, con totale esclusione del collegio dei docenti.

Si tratta di una ridefinizione complessiva, a dir poco rivoluzionaria, che forse nessuno si sarebbe sognato nemmeno nei momenti più accesi del cosiddetto controllo sociale degli anni ’70.

E il risultato finale, anziché limitarsi a impallinare il dirigente scolastico, finisce per colpire il docente.