Per il Pd i dati della Fondazione Agnelli bocciano la riforma Gelmini

Dal Partito Democratico arrivano i primi commenti sui dati forniti dalla Fondazione Agnelli. E sono lo spunto per un nuovo attacco alla scuola della riforma Gelmini: “Non lo dicono pericolosi eversivi comunisti, ma i dati presentati oggi dalla Fondazione Agnelli. Quella che esce dalla scuola disegnata dalla riforma della Gelmini e dalle forbici di Tremonti non sarà una società del merito e della conoscenza diffusa, ma una società vecchia, inadeguata agli standard europei. Una società addirittura ‘ideologica’, perché divide gli alunni fin dai banchi delle elementari: ricchi e meno ricchi, italiani e stranieri, di città e dell’entroterra, chi abita nel Nord Italia e chi nel Sud“.

A dichiararlo è Francesca Puglisi, responsabile Scuola della segreteria nazionale del Pd, che continua: “Quale mobilità sociale può esserci se la scelta che i giovani compiranno a 13 anni sarà nei fatti irreversibile per la grande differenza di programmi sin dal primo biennio: la serie A dei licei scelti per lo più dai benestanti, la serie B degli Istituti tecnici, la serie C dei professionali destinati a chi arriva da ambienti meno favorevoli? O, peggio ancora, se si prevede un ingresso nel mondo del lavoro (che non c’è) con l’apprendistato a 15 anni? Quale innovazione potremo avere se la divisione tra canali formativi si baserà su una divisione netta tra il “sapere” e il “saper fare”, rispondente a un modello di società e di economia, oggi del tutto obsoleto?

Questo governo – conclude la Puglisi – taglia solo risorse alla scuola e non fa alcun investimento per recuperare efficacia, efficienza ed equità. Il Partito Democratico vuole più qualità per la scuola pubblica, perché abbiamo in testa un’altra Italia e dunque, un’altra scuola“.