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Passate di Pomodoro: è meglio il Made in Italy

Magari la cosa rischierà persino di innescare un mezzo incidente diplomatico, visti i precedenti. Resta il fatto però che Coldiretti di Lecco e Como nel frattempo, nei giorni scorsi hanno inviato un appello del tipo «Pomodori italiani e non cinesi nelle mense delle scuole e degli ospedali lariani». L’appello del resto è rivolto in primo luogo ad istituzioni ed enti operanti sul nostro territorio affinché utilizzino, nei servizi di ristorazione di loro competenza, passata di pomodoro made in Italy.

«Abbiamo già scritto alle Province di Lecco e Como, ai prefetti, ai direttori generali delle due Asl e ai dirigenti scolastici provinciali per chiedere che nelle mense pubbliche si consumi passata di pomodoro italiana – ha spiegato il presidente Pagani – ed abbiamo chiesto interventi affinché venga imposto ai gestori delle mense scolastiche, ospedaliere e di tutte le strutture socio-assistenziali il consumo di prodotto ‘made in Italy’».

Dal 14 giugno scorso del resto, con l’entrata in vigore del decreto del 17 febbraio 2006 che impone l’obbligo di indicare in etichetta il territorio di origine del pomodoro utilizzato nella passata, è possibile sapere dove è stato coltivato il pomodoro presente nei barattoli.». Il problema del resto non è solo di difesa di spazi di mercato, ma anche e soprattutto di qualità e di sicurezza. Negli ultimi anni, infatti, le importazioni di prodotti ortofrutticoli provenienti dalla Cina (passata di pomodoro compresa) sono cresciute in modo esponenziale.

«Consumare italiano – dicono in Coldiretti – vuol dire invece garantirsi come consumatori non solo la possibilità di scelta, ma anche la totale sicurezza alimentare, grazie all’attenzione che su questo tema hanno posto sia il nostro Paese sia l’Unione Europea, e che non ha paragone negli altri Paesi del mondo».

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