Partita (finalmente) la trattativa per il contratto dei dirigenti scolastici

I dirigenti scolastici attendono il rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 dicembre 2005. Dopo quasi tre anni e mezzo di attesa il primo incontro all’Aran è avvenuto il 19 marzo scorso, a seguito anche dell’emanazione dell’atto di indirizzo da parte del Governo per la definizione del CCNL 2006-2009 e del primo biennio economico 2006-2007.

Nel corso dell’incontro i dirigenti dell’Aran hanno dichiarato l’intenzione di elaborare un contratto complesso e consistente, che consenta di adeguare la parte normativa a tutte le recenti innovazioni del quadro legislativo e hanno auspicato che il negoziato si chiuda in tempi rapidi.

Relativamente alle risorse che le leggi finanziarie hanno messo a disposizione, è stato precisato che potranno esservi questi aumenti: 0,40 % per il 2006; 4,46 % per il 2007; a decorrere dal 31.12.07 l’incremento sarà del 4,85 %; 3,20 % a regime per il biennio 2008/09.

Percentuali che dovrebbero corrispondere mediamente ai seguenti aumenti lordi pro-capite: 17,30 € per il 2006; 197,90 € per il 2007, che a regime dal 31.12.07 diventano 215,20 €; di questi 141,40 € saranno assegnati al tabellare e il restante alla retribuzione accessoria. Non è stato quantificato l’aumento retributivo relativo al secondo biennio.

E’ stato inoltre chiarito che lo 0,5% del totale delle risorse disponibili sarà destinato alla retribuzione di risultato per il primo biennio, mentre nel secondo biennio andrà avviata la graduale applicazione della legge 15/09 perché si possa arrivare a dare alla retribuzione di risultato un peso pari al 30% della retribuzione totale.

Diversi gli interventi dei rappresentanti sindacali. Tra gli altri, Giorgio Rembado, per l’ANP, ha dichiarato di condividere la volontà dell’ARAN di andare ad una contrattazione che introduca elementi di complessità e di innovazione, ma ha sottolineato la necessità di portare in primo piano alcuni nodi cruciali, per affrontare i quali occorreranno dei tempi tecnici e politici che difficilmente potranno conciliarsi con la volontà di una chiusura-lampo del contratto. Nodi che riguardano, tra l’altro, il raggiungimento della perequazione retributiva con la restante dirigenza pubblica e che richiedono ben altre risorse finanziarie di quelle messe a disposizione.