Organi territoriali, un altro pezzo di riforma ulivista se ne va

Un’altra tessera del mosaico ulivista di riforma del sistema scolastico viene smontata e mandata in archivio, prima ancora di essere provata e applicata, proprio come è già successo per la legge 30/2000 di riforma dei cicli scolastici.
Questa volta è toccato agli organi collegiali territoriali che con il Decreto legislativo 233/1999 avevano a loro volta mandato in soffitta i vecchi consigli dei distretti scolastici, i consigli scolastici provinciali e il consiglio nazionale della pubblica istruzione (CNPI).
L’allora ministro Berlinguer aveva fatto istituire ex-novo il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, i consigli regionali dell’istruzione e i consigli scolastici locali. Avrebbero dovuto cominciare a funzionare nel settembre scorso, ma il ministro Moratti ne aveva disposto il rinvio di costituzione, prorogando il funzionamento dei vecchi consigli.
E ora, con legge approvata definitivamente dalla Camera a fine giugno e riguardante l’Amministrazione pubblica, tutto è stato azzerato e il ministro dovrà provvedere a nuovi organi collegiali territoriali entro 18 mesi, cioè prima della fine del 2003.
Per tutto l’anno scolastico 2002-03, come minimo, continueranno a funzionare i vecchi consigli in condizione di ulteriore proroga, senza un preciso ruolo e in attesa di essere cancellati. Già si sentivano inutili, fuori sistema e superati dai nuovi organi territoriali del progetto berlingueriano. Immaginiamo come possano sentirsi ora, tenuti in vita artificialmente e senza prospettiva.