Organi collegiali, il punto di vista del genitore

In risposta al tema degli organi collegiali introdotto dal nostro lettore Salvatore Provenzani, interviene, dal punto di vista genitoriale, il lettore Nino Sanfratello, il cui intervento volentieri pubblichiamo.

Invitiamo gli altri lettori a inviarci le loro opinioni sul tema (o su altri temi nuovi da proporre), scrivendoci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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Immagino la lunga sfilza di condivisioni che questo articolo farà scaturire.

E non è neanche il primo che leggo sull’argomento.

Ciò significa che il problema esiste davvero (!!!) ed interessa le scuole di tutta Italia soprattutto salendo di livello di istruzione.

Ma siamo sempre qui ad aspettare di farci venire qualche buona idea o, magari, le idee ce le abbiamo, solo che devono essere digerite da chi deve legiferare.

E nel caso questo fosse impossibile (condizione più certa che probabile, con questi governanti), dovremmo “attivare” o “mobilitare” gli interessati, ovvero i genitori ed anche i docenti, il personale ATA e gli studenti, con i dovuti distinguo tra chi nella scuola ci lavora e chi da essa desidera i giusti servizi, nel tentativo di “fare un movimento di opinione”.

Ma attivarli come e con quali argomenti?

Sempre tutti assenti, impegnati o impediti i genitori poiché gli altri impegni sono più importanti dei problemi della scuola frequentata dai loro figli (tanto qualcun altro ci penserà), comunque a carico loro il tempo delle riunioni degli OO.CC. che sono sempre troppo presto nei pomeriggi dei giorni feriali lavorativi; paghi degli impegni sostenuti per la scuola (e poi per quei quattro soldi!) tutti gli altri addetti.

E allora che vogliamo fare?

Chiediamo ai nostri rappresentanti istituzionali di abolirli, così almeno, chi ci governa, o meglio, governa le sorti della scuola pubblica, avrebbe un alibi in meno (“Le associazioni dei genitori… bla bla bla”, oppure “La tale associazione dei D.S. …” accolgono con favore questa o quell’altra novità normativa poiché …bla bla bla! ).

Così rischiamo di prenderci responsabilità su argomenti per i quali non ci è stato neanche consentito di aprire bocca:

– Il DS “medio” invoca la collaborazione dei genitori solo per far fronte ad esigenze (sempre meno) estemporanee, ma si guarda bene dall’avere un’altra rogna quando deve spiegare per bene i programmi annuali ed i residui attivi da parte del MIUR ai genitori.

– I genitori stanno alla larga poiché chi si “attiva” ha quasi sempre un secondo scopo (questa è almeno l’idea comune che circola dalle nostre parti, caro Prof. Provenzani).

– Le norme che regolano la vita e le funzioni degli OO.CC. sono, come tutte le leggi in Italia, roba da avvocati!

– Ci hanno tolto pure i mulini a vento contro cui combattere!

Un cordiale saluto

Nino Sanfratello

Genitore di 2°Liceo Scientifico (oramai!) negli OO.CC. tutti gli anni tranne il primo (in cui, però ho organizzato uno sciopero delle famiglie!)

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