A.Ge Toscana: ok ‘Buona Scuola’, ma i genitori sono assenti

Di elementi di pregio nella proposta del Governo Renzi ce ne sono, ma fra numerose cose buone, come il tempo pieno per tutti quelli che lo desiderano, le cattedre coperte fin dal primo giorno di scuola, il potenziamento di musica, storia dell’arte ed educazione fisica, il documento La Buona Scuola ripropone in tutto e per tutto la tanto deprecata proposta di legge Aprea sulla riforma degli Organi collegiali”. Così inizia una polemica nota dell’A.Ge Toscana (www.agetoscana.it) che sottolinea che “Dal rapporto balza agli occhi la quasi totale assenza dei genitori e degli Organi collegiali”.

Segue una dettagliata radiografia del documento governativo: “Nel Rapporto le famiglie sono citate 16 volte e 9 volte sono citati i genitori, prevalentemente come soggetti passivi che: hanno esigenze e bisogni  (5); sono ascoltati, coinvolti nel dibattito (3);  sono aiutati a crescere i loro figli, sono oggetto di progetti educativi, si fanno spiegare cosa imparano i loro figli a scuola (3);  iscrivono i figli, prendono decisioni d’indirizzo  (3); hanno un rapporto di fiducia verso i docenti e il dirigente, hanno entusiasmo (3); hanno strumenti di informazione e trasparenza, hanno accesso ai dati  (2); aiutano i docenti a trasformare la scuola, lavorano in stretta collaborazione con i docenti (2); forniscono risorse alla scuola  (1); hanno un maggiore coinvolgimento  (1); hanno luoghi fisici per sviluppare progettualità  (1); sono coinvolti nel bilancio partecipato per una quota inizialmente pari al 5% (1)”.

Insomma “nulla a che vedere con la piena titolarità a contribuire democraticamente al governo della scuola”, e “l’impressione è che si voglia ridurre al minimo la presenza dei genitori, intanto che si comprimono gli spazi di democrazia all’interno delle scuole, con un salto indietro di almeno 50 anni.”

Secondo l’A.Ge. Toscana la riforma della scuola proposta dal Governo Renzi “ripropone in tutto e per tutto la proposta di legge Aprea:

– Centralità del Dirigente scolastico (altro che semplice presidenza del Consiglio d’Istituto!);

– Spariti i Consigli di classe;

– Probabile riduzione della rappresentanza dei genitori (“Servono organi collegiali rivisitati, aperti, agili ed efficaci”)

– Ampio spazio ai privati da incentivare “apertamente” (“sommare risorse pubbliche a interventi dei privati è l’unico modo per tornare a competere”).

L’Associazione ha messo in calendario una fitta serie di incontri in varie città toscane e invita a partecipare attivamente alla consultazione compilando il questionario e sostenendo in tutti i modi e in tutte le sedi il ruolo attivo e propositivo dei genitori in materia di offerta formativa, organi collegiali, partecipazione, finanziamento delle scuole.