Oltre la piazza: visioni di sviluppo…

Il miglioramento sostanziale del rendimento degli studenti è strettamente connesso al miglioramento della formazione dei docenti: Lo ha sottolineato la recente risoluzione approvata dal Parlamento Europeo, che raccomanda di investire maggiori risorse finanziarie per la loro formazione non solo iniziale, ma durante tutta la carriera. I docenti devono essere aiutati a riconquistare una loro autorità morale, con la quale tornare ad assumere una funzione di guida per gli studenti.

Il miglioramento degli esiti formativi del resto non è semplicemente un dato: esso è un processo in gran parte fondato sulle decisioni di investimento.

L’appellarsi alla valutazione e al merito come valori da utilizzare per misurare, finanziare e decidere, è ormai affare dichiaratamente bipartisan. Tutti li invocano o li propongono, maggioranza ed opposizione. Pochi tuttavia li hanno messi o li mettono in pratica, manifestando una preoccupante predisposizione alla schizofrenia: i fatti separati dalle dichiarazioni.

Passare dalle parole ai fatti non è facile, ci vogliono autorevolezza, coerenza e determinazione. Ma chi avrà la convinzione e la capacità per farlo, lascerà un segno estremamente positivo.

La chiarezza delle regole e il rigore nella loro applicazione restituisce il senso del dovere, il riconoscimento pubblico del merito, che si concretizzi magari in benefici economici, accompagnato dalla notazione negativa del comportamento scolasticamente scorretto, gratifica le posizioni di eccellenza e si propone come traguardo.

Tutti interventi questi che qualificano il sistema educativo che opera nell’interesse della collettività a garanzia di diritti universali, costituzionalmente garantiti. Potrebbe essere una sfida positiva e stimolante per tutti coloro che, a vario titolo e con diverso ruolo, agiscono nella scuola e per la scuola.