
Olimpiade dei mestieri. L’Italia non c’è

Valerio Ricciardelli, noto esperto di istruzione tecnica e professionale, che i nostri lettori conoscono anche come autore di un libro-appello per il rilancio (lui parla di “ricostruzione”) dell’istruzione tecnica industriale, ha dato notizia, scrivendone sul quotidiano online Larionews, di un importante evento, praticamente ignorato dai media italiani, riguardane lo svolgimento della 47ma edizione dei “Giochi olimpici delle professioni” (WorldSkills 2024), celebrati a Lione, in Francia, dal 10 al 15 settembre 2024.
All’iniziativa hanno preso parte 1.400 concorrenti provenienti da 70 paesi, tutti studenti dell’istruzione tecnica e professionale secondaria e terziaria, che si sono confrontati in vari mestieri, secondo standard di eccellenza riconosciuti da organismi internazionali. Ma anche questa volta mancava l’Italia, che alle Olimpiadi dei mestieri non ha mai partecipato, nota Ricciardelli, “se non con la Provincia Autonoma di Bolzano in virtù della sua autonomia, che l’accosta al modello di formazione professionale tedesco, e per un numero limitato di mestieri”.
Le professioni oggetto di competizione sono state le più varie (ben 63), con una forte presenza di quelle industriali – dalla meccatronica alla robotica, alla programmazione e lavorazione delle macchine utensili, all’additive manufacturing, all’elettronica, alla manutenzione industriale –“insomma di tutti quei mestieri di cui hanno bisogno anche le nostre aziende. Per il settore della meccatronica hanno concorso ben 36 squadre di 36 Paesi”.
Eppure, sottolinea l’esperto, proprio negli stessi giorni Mario Draghi presentava il suo Rapporto, centrato sulla necessità per l’Europa di colmare il gap di competenze e di tecnici, rispetto agli USA, alla Cina e ad altri Paesi emergenti.
Quanto ai risultati delle Olimpiadi di Lione, la Cina ha vinto ben 36 medaglie d’oro, la più parte nelle professioni industriali, sulle 63 gare di abilità, seguita da Giappone e Corea del Sud. Per quanto riguarda le professioni relative alla meccatronica “i primi sei posti, con in testa la Cina sono occupati dai paesi asiatici e solo al 7°, 8° e 9° posto troviamo la Svizzera, l’Austria e la Germania”.
La prossima edizione di WorldSkills sarà ospitata proprio dalla Cina, e si svolgerà a Shanghai nel 2026. Poi, nel 2028, toccherà al Giappone. Non resta che chiederci, conclude Ricciardelli, “e il nostro Paese cosa fa?” Finora è stato assente, ma “Forse è il caso d’esserci”, nota riprendendo il sottotitolo del suo ultimo libro, perché per l’Italia il rilancio dell’istruzione tecnica “è l’ultima chiamata per rimanere la seconda manifattura in Europa, salvare la nostra economia e preservare il nostro welfare”. (O.N.)
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