Ok alle prove Invalsi

Nel mondo dell’informazione, fanno notizia gli errori, le disfunzioni organizzative, i ritardi, gli incidenti e, in generale, gli aspetti negativi.

Se il fatto non presenta queste patologie, non fa notizia e viene relegato, tutt’al più, nelle cronache interne o, addirittura, non viene nemmeno citato.

La prova nazionale dell’esame di terza media non fa notizia oggi sui quotidiani.

È segno, dunque, che, prima di tutto, la complessa macchina organizzativa dell’Invalsi, che ha reso possibile lo svolgimento della prova con consegna puntuale dei fascicoli ai 570 mila ragazzi all’esame, ha funzionato a dovere.

È segno anche che i test delle prove strutturate di italiano e matematica sono risultati adatti allo scopo di valutare i livelli di apprendimento dei ragazzi.

In italiano i test erano più di quelli dello scorso anno (40 contro i 25 del 2008) ma ciò non ha comportato problemi di tempo (un’ora a disposizione come nel 2008) perché, a detta di molti, erano abbastanza abbordabili.

Apprezzati i test di matematica che consentivano di rilevare soprattutto le competenze anziché le semplici conoscenze.

Qualcuno ha avanzato perplessità sulla scelta del brano di Buzzati, utilizzato per la prova di italiano. Nulla da eccepire sul brano ai fini dell’analisi del testo, della comprensione linguistica, della competenza lessicale. Le perplessità, caso mai, hanno riguardato l’opportunità della scelta del brano in esame che, seppur in chiave ironica, sottopone il dramma della morte e della non rilevanza della vita umana a ragazzi adolescenti.