OCSE sulla scuola italiana: considerazioni del sottosegretario Rossi Doria

I dati non esaltanti emersi dal rapporto OCSE per la nostra scuola sono già stati commentati con preoccupazione da vari esponenti politici che, una volta tanto, hanno evitato di attribuirne la responsabilità al Governo di turno o a quello precedente.

 

Una valutazione equilibrata e, tutto sommato, moderatamente ottimista, nonostante tutto, viene espressa dal sottosegretario all’istruzione, Marco Rossi Doria.

“I dati dell’ultimo dettagliato rapporto OCSE Education at a glance evidenziano criticità del nostro sistema di istruzione di medio e lungo periodo oramai note da tempo. Proprio per questo esse sono non solo citate ma anche affrontate con una strategia di medio periodo già dalle recenti audizioni alle Camere del Ministro Maria Chiara Carrozza, nelle quali sono state delineate le linee programmatiche della sua azione”.

“L’OCSE sottolinea utilmente l’importanza di proseguire con decisione nel contrasto alla dispersione scolastica – dichiara il Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi-Doria – e tale sollecitazione non fa che rafforzare la nostra determinazione a realizzare il piano di lavoro annunciato dal Ministro alle Camere, lavorando alla prosecuzione delle azioni intraprese nelle Regioni Obiettivo Convergenza con il Piano Azione Coesione e ad una loro estensione nel resto d’Italia. Dai dati emerge poi – prosegue Rossi Doria – un basso livello di investimenti nel settore negli ultimi dieci anni.

Un fenomeno che ha duramente colpito in particolare il settore dell’Università, sul quale l’OCSE giustamente segnala un allarme di funzionamento dell’intero sistema. Ciononostante, per quanto riguarda la scuola italiana, l’OCSE sottolinea anche la sua grande forza nel continuare ad assicurare un servizio di qualità malgrado il congelamento della spesa in istruzione negli ultimi quindici anni e il conseguente invecchiamento del suo corpo docente. Un risultato possibile grazie al lavoro e all’impegno quotidiano dei nostri insegnanti.  

Il nostro auspicio – conclude Rossi Doria – è che si possa aprire al più presto, compatibilmente con il progressivo miglioramento dei nostri conti pubblici, una vera stagione di riparazione ed innovazione in cui nuove risorse possano essere destinate alla valorizzazione della professione dei docenti, all’edilizia scolastica, al diritto allo studio e al sostegno del successo formativo”.

Passi incoraggianti in questo senso sono stati fatti nel Consiglio dei Ministri del 15 giugno, che ha disposto un finanziamento per l’edilizia scolastica pari a 300 milioni di euro, lo sblocco del turn over del 50% per università ed enti di ricerca e le borse di mobilità per gli studenti meritevoli.