Ocse-Pisa/5. Perché Shanghai vince

Ha destato vasta eco la notizia che la provincia cinese di Shanghai, che partecipava per la prima volta all’indagine internazionale Ocse-Pisa sull’apprendimento dei quindicenni, si sia piazzata al primo posto (su 74 partecipanti) in tutte e tre le classifiche relative alle prove sostenute dagli studenti nell’edizione 2009: comprensione della lettura, matematica, scienze.

Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse, offre una spiegazione nell’introduzione al nuovo rapporto Ocse-Pisa: dopo aver premesso che “naturalmente il Pil pro capite influenza il successo educativo” aggiunge che però “questo fattore spiega solo il 6% delle differenze fra i risultati raggiunti dagli studenti. Sull’altro 94% incidono le politiche educative”.

E proprio “il sorprendente successo di Shanghai-China, che è al top in ogni classifica (comprensione del testo, matematica, scienze) dimostra cosa si può fare anche con risorse economiche moderate. Più di un quarto dei quindicenni di Shanghai è in grado di affrontare problemi matematici complessi e mettere in pratica le nozioni ricevute”, mentre nell’area Ocse solo il 3% degli studenti raggiunge questo livello di prestazioni.

I sistemi educativi che ottengono le migliori performance, secondo Gurria, sono quelli che affrontano “le differenze fra gli studenti (capacità, interessi, background sociale) con approcci personalizzati all’apprendimento”.

Una affermazione che per la verità se trova conferma, per esempio, nel caso della Finlandia (che è la prima in Europa), non sembra corrispondere al vero nel caso di altri sistemi scolastici, soprattutto orientali, dove i programmi sono centralizzati e svolti con grande severità. È invece indubbiamente corretta l’affermazione di Gurria che nei sistemi migliori “si attraggono i professori più capaci e si spende per la qualità del corpo insegnante”. Questo vale per la Finlandia come per la Corea e, naturalmente, per Shanghai (e Hong Kong). Ma non, con ogni probabilità, per le molte parti della Cina in ritardo di sviluppo. Sarebbe interessante sapere quale sarebbe stato il piazzamento della Cina se il campione di studenti fosse stato selezionato, per esempio, con gli stessi criteri adottati in Italia.