Occupazioni. Torna il sessantotto?

La novità non sta nel fatto che 40 istituti superiori milanesi siano in questi giorni occupati per protestare contro la riforma Moratti, ma nella partecipazione di alcuni insegnanti (e genitori) alle stesse occupazioni, con tanto di sacco a pelo e di sentimenti nostalgici per quegli “anni formidabili”, come Mario Capanna chiamò il sessantotto e dintorni.
Era da quei tempi che non si assisteva a episodi del genere. Intanto in Lombardia anche i sindacati confederali hanno indetto una settimana di iniziative, che si concluderanno il 28 aprile con un’assemblea pubblica, a cui sono invitati anche i politici. Il “forum delle scuole” e altri comitati di base hanno in programma varie iniziative, dalle manifestazioni di strada all’occupazione dell’atrio del CSA di Milano contro la mancanza di personale.
Il nostro obiettivo è l’abrogazione della riforma Moratti e il ritiro di tutti i decreti“, ha spiegato Mario Piemontesi, del Forum delle scuole milanesi. Un obiettivo condiviso da esponenti dei verdi, che con l’on. Mauro Bulgarelli giungono a parlare di “una vera e propria sommossa popolare“.
E così, via libera alle “pigiama lessons” (ovvero lezioni notturne impartite dagli insegnanti agli allievi co-occupanti), alle partite di calcio allievi-insegnanti, e a una miriade di altre iniziative più o meno creative. Sembrerebbe un revival del sessantotto. Ma allora la frattura fu generazionale e esistenziale, mentre ora appare finalizzata a un progetto politico e intergenerazionale. Che di chiaro, però, ha solo la “pars destruens“: abrogare la riforma Moratti. Ma si può costruire il futuro tornando al passato?