Nuovi testi unici per l’istruzione

Nel corso dell’audizione a Palazzo Madama, davanti alle Commissioni istruzione della Camera e del Senato, il ministro Carrozza, oltre ai temi di grande respiro, ha dichiarato il massimo impegno a rendere trasparente e accessibile il complesso impianto normativo che regola oggi la scuola.

“Mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione – ha detto il ministro – l’opportunità di delegare il Governo, mediante una legge da approvare rapidamente, affinché questi possa realizzare un’opera di semplificazione e disboscamento della giungla normativa attualmente esistente, attraverso lo strumento della codificazione (con testi unici) della normativa di scuola, università e ricerca.

Con questo non risolviamo i problemi dei settori di competenza del Ministero, ma aiuteremo a semplificare la vita a chi vive nella scuola, nell’università e nel mondo della ricerca e a chi si interfaccia con essi”.

Attualmente la normativa sull’istruzione è raccolta in un testo unico (Dpr 16 aprile 1994, n. 297) che per la prima volta ha coordinato le disposizioni legislative emanate prima e dopo la nascita della Repubblica italiana. Un’opera notevole e preziosa che però, a distanza di quasi vent’anni, è stata in buona parte superata da numerose altre leggi emanate nel frattempo, determinando in tal modo l’esigenza di un’ampia integrazione e di un nuovo coordinamento normativo.

Dal 2000 le istituzioni scolastiche vivono in regime di autonomia e, senza l’ombrello protettivo e rassicurante del ministero che forniva indicazioni applicative e interpretative delle norme, devono essere in grado, oggi, di potere accedere alle fonti normative nella chiarezza e nella certezza del diritto. Ben vengano presto, dunque, nuovi testi unici come strumento prezioso di lavoro per una dirigenza scolastica che quotidianamente ha bisogno della bussola normativa per guidare in ‘mare procelloso’ la fragile imbarcazione della scuola.