Nuove Indicazioni Nazionali: identità nazionale, confini europei e la sfida di una scuola aperta al mondo

Le Nuove Indicazioni Nazionali 2025 rappresentano un’occasione di grande rilevanza per il sistema educativo italiano, chiamando la scuola a un ripensamento profondo del suo ruolo in un contesto storico e sociale estremamente complesso. Come Presidente Nazionale dell’ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani), ritengo fondamentale riflettere criticamente su come la scuola debba educare le giovani generazioni in un’epoca segnata da tensioni internazionali e rapide trasformazioni.

Viviamo in un tempo caratterizzato da conflitti armati drammatici e dall’uso di tecnologie belliche sempre più sofisticate. Questa complessità deve essere portata nella didattica affinché i giovani, lungi dall’essere spettatori passivi, diventino cittadini consapevoli e responsabili, impegnati nella costruzione di una cultura di pace e dialogo.

Le Indicazioni Nazionali pongono giustamente l’accento sull’identità nazionale italiana, elemento imprescindibile per la formazione del senso di appartenenza e della cittadinanza attiva. Tuttavia, se vogliamo davvero preparare i nostri giovani ai grandi scenari del futuro, non possiamo fermarci a una visione identitaria circoscritta. È fondamentale allargare i “confini” dell’educazione storica e civica anche al contesto europeo, in cui l’Italia si inserisce come parte di un processo di pace e cooperazione senza precedenti. Proponiamo dunque che l’insegnamento si sviluppi su più livelli interconnessi: il locale, il nazionale, l’europeo e il globale. Un “patriottismo europeo” che si sovrapponga all’identità nazionale può essere una potente chiave educativa per promuovere pluralismo, solidarietà e responsabilità collettiva, valorizzando le differenze culturali come ricchezze.

Oltre a questo fondamentale focus, le Nuove Indicazioni 2025 invitano a un ripensamento complessivo della scuola come luogo di crescita integrata, interdisciplinare e inclusiva. Si delineano infatti priorità che riguardano:

1. un approccio integrato e multilivello nel curricolo: le Indicazioni promuovono un apprendimento significativo che equilibri conoscenze, competenze e atteggiamenti, valorizzando un approccio interdisciplinare e laboratoriale, inclusivo di tecnologie digitali come ebook, audiovisivi e database online. Ciò favorisce lo sviluppo di capacità critiche e di pensiero complesso, fondamentali per la cittadinanza responsabile nel mondo contemporaneo.
2. Rafforzamento della Cittadinanza Linguistica e Multiculturalismo: la gestione delle classi multilingui e l’educazione linguistica condivisa sono priorità. La scuola è chiamata a essere motore di integrazione e inclusione, riconoscendo la pluralità culturale come risorsa e coltivando la comunicazione come abilità essenziale per la convivenza.
3. Potenziamento delle Discipline STEM e Metodo Laboratoriale: un’attenzione crescente è dedicata alle STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica), con l’obiettivo di educare cittadini capaci di navigare e progettare in un mondo sempre più tecnologico. L’approccio laboratoriale, con esperienze concrete, stimola curiosità, creatività e capacità di risoluzione dei problemi.
4. Valorizzazione del Latino e Patrimonio Storico-Culturale: la reintroduzione del latino nella scuola secondaria di primo grado, oltre che come studio linguistico, è pensata per rafforzare la consapevolezza delle radici culturali e linguistiche italiane ed europee, contribuendo a un’identità articolata e aperta.
5. Sostenibilità, Cittadinanza Globale e Consapevolezza Tecnologica: forte impulso è dato alle tematiche della sostenibilità ambientale, della cittadinanza globale e della riflessione sull’impatto delle tecnologie digitali. La scuola deve promuovere responsabilità verso il pianeta e le persone, sviluppando una coscienza critica sui mezzi di comunicazione.
6. Centralità della Personalizzazione e dell’Inclusione: il Ministero pone al centro la valorizzazione delle potenzialità di ogni studente, attraverso una didattica personalizzata e laboratorialmente orientata. Questo include sperimentazioni come le classi Montessori e il potenziamento dei percorsi di orientamento con docenti tutor e orientatori, per favorire lo sviluppo equilibrato della persona e la sua inclusione sociale.

La scuola deve essere il luogo in cui si costruisce un orizzonte educativo ampio e multilivello che, partendo dalla storia del nostro Paese, apra gli occhi dei giovani sul mondo contemporaneo, formandoli a essere cittadini europei e globali, capaci di affrontare con competenza, empatia e coraggio le sfide del domani.
Da pedagogista, sento la responsabilità di sottolineare che, accanto al recupero e al rafforzamento della conoscenza storica, non si può trascurare il rigore pedagogico e didattico nella costruzione dei curricoli.

La scuola deve tornare ad essere laboratorio di crescita umana e culturale, capace di pensare, sentire e trasformare la società. In questo percorso, il contributo specialistico dei pedagogisti deve essere valorizzato come pilastro insostituibile nella riflessione e nella progettazione educativa.

In conclusione, educare oggi significa offrire ai giovani confini più ampi, una trama culturale profonda e articolata, capace di fondere memoria storica e prospettive di integrazione e pace. Le Nuove Indicazioni Nazionali 2025 possono rappresentare un punto di svolta se sapranno tenere insieme identità e apertura, radici e futuro, personale e collettivo.

*Presidente Nazionale ANPE

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