
Nuove Indicazioni Nazionali/3. Storia: Galli della Loggia si difende attaccando

Come avevamo segnalato nella nostra newsletter dello scorso 17 marzo, le critiche più aspre alla bozza di nuove Indicazioni Nazionali predisposta dalla commissione Perla si sono concentrate sulle proposte riguardanti la Storia, ed è prevedibile che proseguiranno.
A tali critiche Ernesto Galli della Loggia, coordinatore del relativo gruppo di lavoro disciplinare, ha risposto con un nuovo, polemico intervento sul Corriere della Sera del 25 marzo 2025 intitolato “È proprio vero: non tutti conoscono la Storia”, in cui ribadisce il suo punto di vista in modo che si può definire quanto meno puntiglioso.
L’espressione “solo l’Occidente conosce la storia”, che compare nella parte introduttiva delle nuove Indicazioni per storia, non significa affatto, come rimproveratogli dai suoi critici (“paludati studiosi, frequentatori e frequentatrici di talk televisivi, commentatori vari) che “solo l’Occidente ha avuto una storia e tutti gli altri no”, perché “conosce”, non significa affatto “ha”. Però “solo in quell’area geo-storica che si chiama Occidente la conoscenza dei fatti storici e la riflessione su di essi – alimentata dal pensiero greco-romano e dal messaggio cristiano – ha dato vita a una dimensione culturale particolarissima nella quale il realismo analitico più crudo si è mischiato al profetismo sociale più estremo. ‘Solo l’Occidente conosce la storia’ non vuol dire che non ci sia stata una storia del Giappone o dell’impero Inca, che sarebbe una vera “corbelleria”. Vuol dire invece che “anche grazie al processo culturale di cui sopra, grazie al formarsi di una cultura storica e di conseguenza politica, si è costituito in questa parte del mondo un fattore di cambiamento senza pari. Che di conseguenza, per la prima volta solo in Occidente, ad esempio, si è elaborato nel modo così vasto e complesso che sappiamo il concetto decisivo di rivoluzione sociale da cui è nata la più variegata ideologia rivoluzionaria. Che solo in Occidente, inoltre, si è avuto l’emergere diffuso e prepotente della libera personalità individuale, incomparabile centro animatore di tutto quanto ora detto. Si vuol sostenere che tutto ciò non è vero?”
E ai suoi critici che parlano di “eurocentrismo ossessivo della destra, dei cultori dell’identità! e così via” chiede: per quale ragione non dovremmo sentirci autorizzati a illustrare le ragioni di tutto questo ai nostri figli? E ciò nel momento in cui “attorno a noi si affacciano dovunque realtà minacciose le quali non esitano a dirsi, e sono, in vari modi nemiche, guarda caso, precisamente di quella cosa che ormai tutti chiamiamo Occidente?”. Una differenza recente è che il nuovo establishment trumpiano della nazione più potente dell’Occidente, gli Stati Uniti, sembra avere un’idea diversa dell’Occidente e delle sue alleanze geopolitiche da quella coltivata negli ultimi ottant’anni.
La polemica ha toni accesi e non sembra destinata a placarsi facilmente, ma ci sia permesso auspicare
che essa passi dall’attuale fase dello scontro e dell’incomunicabilità a quella del confronto tra tesi che, pur restando diverse, almeno si rispettino. Come avvenuto nel webinar della scorsa settimana promosso da Tuttoscuola e Fondazione Agnelli.
Nei prossimi giorni Fondazione Agnelli e Tuttoscuola annunceranno un ciclo di webinar di approfondimento sulle varie aree disciplinari. Seguite tuttoscuola.com e chi non è già iscritto alla newsletter TuttoscuolaNEWS lo faccia dalla nostra homepage, in modo di essere tempestivamente informato di ogni nostra iniziativa.
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