Nubi minacciose sul concorso per dirigenti scolastici del Lazio

La Procura ha aperto un fascicolo sul concorso per dirigenti scolastici del Lazio, del quale nei giorni scorsi è già stata pubblicata la graduatoria finale di merito in preparazione delle imminenti nomine dei vincitori.

Ne ha dato notizia “Il Messaggero”, fornendo le motivazioni del provvedimento.

Una componente della commissione giudicatrice risulterebbe incompatibile in quanto componente di un organismo sindacale.

La questione della presunta incompatibilità, già oggetto di una interrogazione parlamentare, era stata portata davanti al Tar a seguito di un ricorso presentato da un gruppo di candidati esclusi che avevano ricordato come l’art. 35 del decreto legislativo 165 del 2001 preveda che i componenti delle commissioni dei concorsi pubblici “non siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali”. Incompatibilità che sussisterebbe per una componente della commissione in quanto facente parte del consiglio generale regionale della Cisl-scuola.

L’avvocatura dello Stato, in difesa dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, si è opposta al ricorso presso il Tar portando, quale motivazione probante, la dichiarazione del segretario generale della Cisl-scuola del Lazio, con la quale si attesta che la professoressa in questione, al momento del concorso, si era già dimessa dalla carica sindacale.

A dire il vero l’incompatibilità di cui parla il decreto legislativo 165/2001 è chiaramente riferita alla situazione attuale (non siano rappresentanti sindacali…), anziché a situazioni pregresse (ad esempio, non siano stati rappresentanti sindacali…).

Tuttavia è comprensibile che i 239 candidati che hanno concluso positivamente il concorso stiano ora con il fiato sospeso come i colleghi lombardi, anch’essi coinvolti in una controversa azione giudiziaria.