Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Nonostante l’impegno della scuola, in aumento i bambini obesi

Il Corriere della Sera dedica oggi un ampio servizio sull’obesità infantile, in costante aumento nei Paesi occidentali. Anche in Italia è allarme obesità e sovrappeso (e non da oggi), tanto che, come riferisce il servizio del quotidiano di Via Solferino, tra i bambini italiani di 8-9 anni di età  il 23,6% è sovrappeso e il 12,3% è obeso.

Se si considera che l’iperalimentazione nei primi anni di vita favorisce l’obesità in età adulta, è proprio nell’educazione alimentare precoce che occorre concentrare interventi e sforzi, anche perché, come titola il giornale, è fuori forma un “alunno” su tre nella fascia 6-11 anni.

Ci permettiamo di dissentire sull’utilizzo del termine “alunno”, perché lascia quasi intendere che la causa dei “chili in più” sia da ricercare proprio nella condizione di alunno, dello stare a scuola, dell’alimentarsi a scuola. Preferiamo il termine “bambino” o “ragazzo”, perché identifica meglio il luogo, la condizione in cui l’alimentazione sbagliata gli viene somministrata, cioè in famiglia.

La scuola, dove è prevista la refezione, fa invece la sua parte, attraverso una alimentazione variata e controllata. Basta leggere, infatti, uno dei tanti menù scolastici di tutta Italia per capire quale sforzo le amministrazioni comunali, attraverso proprie dietiste, pongono per una alimentazione corretta e sana. In molte scuole, dove è presente il servizio di refezione, la merenda di metà mattina e quella del pomeriggio è spesso a base di frutta.

Lo sforzo della scuola (infanzia e primaria in particolare) è notevole e non virtuale. Ma se la famiglia non concorre e non fa la sua parte, l’obesità sarà presto un problema sociale anche in Italia come già avviene negli Stati Uniti.

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