
Due comunicati in rapida successione ieri mattina dalla segreteria dell’on. Davide Faraone, responsabile scuola e welfare del PD, dal titolo enigmatico e preoccupante Scuola e disabilità, campagna Pd: cosa è successo?
L’incipit del comunicato è da allarme rosso, tanto da non badare alle parole e alle virgole: “Denunciate alla nostra mail, la formazione di classi differenziali per disabili in Italia“.
Classi differenziali? Un ritorno indietro di mezzo secolo della scuola che fu. Dove? Come? Chi?
Non consentiremo in alcun modo la formazione, nella scuola italiana, di classi differenziali per disabili. Invitiamo i cittadini a denunciare alla mail welfare@partitodemocratico.it, provveditorati (ma non sono stati soppressi da oltre 10 anni?) che compiranno scelte culturalmente e socialmente scellerate. Oh, perbacco!
Ma quale orrenda disposizione ha provocato un pericoloso attacco al sistema italiano dell’integrazione (che tanti ci invidiano) tanto da far ricorso all’odioso istituto della delazione?
Il comunicato continua con tono severo senza misurare il peso delle parole e la collocazione delle virgole (daje!): Inaccettabile che ragazzi disabili, debbano trascorrere il loro tempo fuori dalla classe, con un insegnante di sostegno, magari non di ruolo e poco specializzato.(ecco svelato finalmente l’identikit del docente di sostegno!)
Tuona alla fine il comunicato: Non tollereremo la formazione di classi speciali non “ufficializzate”, ma “di fatto”. La scuola italiana è la scuola dell’inclusione, non della “deportazione”. Giusto!
Però il dove, il come e il chi sono rimaste senza risposta.
Ma arriva subito il secondo comunicato. Rettifica? Scusate ci siamo sbagliati? Niente affatto.
“Non è accettabile che si formino classi differenziali per i disabili nella scuola italiana. Non è possibile accettare violazioni degradanti e indegne di un paese civile. Invitiamo i cittadini a segnalare alla mail welfare@partitodemocratico.it, i casi di scelte culturalmente e socialmente scellerate.” Siamo d’accordo (non sulla virgola). Ma si può sapere cosa è successo di tanto grave da muovere l’intero Paese per una guerra santa? Ecco la risposta.
“Ad esempio è inaccettabile che a Napoli, nella terza sezione A dell’Istituto comprensivo De Ruggero di Brusciano, risultino iscritti quattro alunni disabili su un totale di 22. Il provveditorato deve immediatamente intervenire, sdoppiando la classe. Altrimenti, sappiamo già come finirà: da settembre, 4 bambini disabili, trascorreranno il loro tempo fuori dalla classe, con un insegnante di sostegno, magari non di ruolo e poco specializzato.
Tutto qui? Un caso. I disabili fuori dalla classe, ghettizzati? Potrebbe accadere, forse.
Non tollereremo la formazione di classi speciali non “ufficializzate”, ma “di fatto”. La scuola italiana è la scuola dell’inclusione, non della “deportazione”.
Ci permettiamo di suggerire ai collaboratori dell’on. Faraone di essere più prudenti nell’uso delle parole (e delle virgole).
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