Nella trattativa per il rinnovo contrattuale è la Cgil-scuola il sindacato più rappresentativo

La geografia sindacale è in parte cambiata dall’ultimo rinnovo contrattuale avvenuto nel luglio 2003 per il CCNL 2002-2005 del comparto scuola.

Anziché la Cisl-scuola (come era sempre avvenuto in passato) è ora infatti la Cgil-scuola il sindacato più rappresentativo tra i cinque che, avendo conseguito il tasso minimo di rappresentanza del 5%, hanno titolo ad essere ammessi alla trattativa contrattuale.

In base al tasso elettorale (elezioni RSU) e al tasso di sindacalizzazione (numero di iscritti con delega) fino a due anni fa la Cisl-scuola rappresentava il 29,5% della forza sindacale all’interno della delegazione di contratto, la Cgil-scuola il 25%, lo Snals il 23%, la Uil-scuola il 12% e la Gilda il 10,5%. Gli altri sindacati minori (Cobas, Unicobas, ecc.) sono esclusi dalla trattativa contrattuale perché non hanno raggiunto il minimo di rappresentanza richiesto.

Nella trattativa per il secondo biennio economico 2004-2005 che partirà il 7 settembre prossimo, la Cgil-scuola si presenta, secondo dati ufficiosi, con una forza di rappresentanza del 30% (cinque punti in più della volta scorsa), la Cisl-scuola con il 28,5% (un punto in meno), lo Snals con 21,5% (un punto e mezzo in meno), la Uil-scuola con il 13% (un punto in più) e la Gilda con il 7% (3,5 punti in meno).

Sostanzialmente i rapporti di forza restano invariati con accentuazione della rappresentanza confederale (71,5% rispetto a 66,5% di due anni fa).

Nella nuova posizione di forza raggiunta, la Cgil-scuola farà sentire indubbiamente il proprio peso nelle scelte, anche se per questo rinnovo contrattuale, sono in gioco solo aspetti retributivi.

D’altra parte negli ultimi due anni un ruolo di spicco nelle azioni di politica sindacale la Cgil-scuola l’ha avuto anche fuori dall’ambito contrattuale, soprattutto nelle iniziative di contrasto alla riforma Moratti.