Nel numero di TuttoscuolaNEWS di oggi, lunedì 23 aprile

Il rinnovo definitivo del Contratto per il comparto scuola, dopo anni di attesa, è anche un successo della ministra Fedeli, che salva il rapporto con i sindacati, sacrificando però alcuni elementi riformatori della Buona Scuola.

Soddisfatti i sindacati per la ritrovata centralità del CCNL in materia di rapporti di lavoro e per lo stop agli aspetti più invasivi e deleteridella ‘legge Brunetta’ e della legge 107.

Il fenomeno degli insegnanti minacciati, vilipesi e picchiati sta dilagando anche in Italia, che finora ne era stata meno investita rispetto ad altri Paesi, mettendo in evidenza il fenomeno dell’autorità della scuola in frantumi.

Quando il principio di autorità ha cominciato a declinare? La preveggenza della crisi di autorità di uno studioso di mezzo secolo fa.

Il timore che le elezioni per il rinnovo delle RSU potessero diventare una specie di referendum contro il contratto e contro i sindacati confederali unici firmatari, sembra fugato dai primi risultati parziali che, secondo i confederali, addirittura registrano, a loro favore, incrementi rispetto alle posizioni precedenti del 2015. 

In attesa dei risultati finali, l’Anief spera di raggiungere la fatidica soglia del 5% per entrare nel gruppo dei sindacati rappresentativi.

Il Miur e i sindacati della scuola sono alle prese con il parere pronunciato dall’Avvocatura dello Stato per l’applicazione della sentenza del Consiglio di Stato che nel dicembre scorso ha cancellato circa 50 mila diplomati magistrali dalle GAE, iscritti a seguito di ricorsi.

Tutti d’accordo per evitare che l’applicazione della sentenza arrivi in tempi differenziati nelle diverse province del territorio nazionale in uno stillicidio che finirebbe per compromettere in molti casi la continuità didattica.

Ci pensi, dunque, il Parlamento con una soluzione di salvataggio che tenga conto anche dei laureati in scienze della formazione primaria scavalcati dagli ex-GAE.