Nel Lazio più studenti nei licei e in Lombardia nei tecnici

C’è già una specie di toto-iscrizioni: nella secondaria superiore sono in aumento i tecnici o i licei? E i professionali che fanno?

Non sarà facile una risposta, nemmeno a iscrizioni concluse, perché, per disporre di un dato preciso, occorrerà separare, all’interno di ciascun istituto, i corsi canalizzati per altri indirizzi. Sarà probabilmente il Miur nelle prossime settimane a fornire dati analitici in merito.

Secondo la ripartizione tradizionale, circa vent’anni fa gli studenti degli istituti tecnici costituivano il 41% della popolazione scolastica della secondaria di II grado; gli studenti dei professionali erano il 20%; il resto (39%) frequentava i licei con gli scientifici in aumento.

In questo ventennio la configurazione delle superiori si è andata modificando radicalmente e oggi, anno scolastico 2013-14, gli studenti dei licei rappresentano il 45%, quelli dei tecnici il 33,6% e i professionali il 21,4%. Tecnici e professionali insieme accolgono il 55% degli studenti (rispetto al 61% di vent’anni fa).

Ma la situazione territoriale non è omogenea e rispecchia scelte consolidate, influenze culturali e sociali, condizionamenti economici.

Per quanto riguarda i licei, il Mezzogiorno e il Centro sono sopra la media nazionale del 45% con le punte del Lazio e dell’Abruzzo che accolgono rispettivamente il 53,2% e il 52,3% degli studenti.

Per quanto riguarda gli istituti tecnici, il Nord è nettamente sopra la media del 33,6% di iscritti con la Lombardia che accoglie il 38,8% di studenti, il Veneto il 37,8% e l’Emilia Romagna il 37,1%.

Meno marcata la differenza territoriale per gli iscritti agli istituti professionali che, con la sola eccezione del Centro, vede le diverse aree territoriali attestate intorno alla media nazionale del 21,4%. Tra le regioni maggiori sono l’Emilia Romagna con il 23,9% e la Puglia con il 23,3% ad avere la più alta percentuale di iscritti.