Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Napolitano: educare alla legalità e non dimenticare

La “Nave della legalità”, partita ieri da Civitavecchia con a bordo 1.500 studenti di scuole di tutta Italia, è giunta nel porto di Palermo alle 9.35, e subito dopo è iniziato l’intenso programma della giornata, a partire dalla visita all’aula bunker teatro dei processi contro la mafia

Secondo la Fondazione Falcone, che organizza le iniziative, sono 15.000 gli studenti coinvolti oggi a Palermo nelle varie manifestazioni cui partecipano, con il presidente del Senato, Pietro Grasso, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, la presidente della commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, la presidente della Rai, Anna Maria Tarantola. 

Uno dei bambini presenti nell’aula bunker ha letto il messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “In occasione dell’annuale convegno che la Fondazione intitolata a Giovanni e Francesca Falcone organizza in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, mi è gradito far giungere il mio saluto a lei, gentile Presidente, e a tutti i partecipanti. La premiazione dei lavori predisposti dagli studenti al termine di un percorso di educazione alla legalità perpetua il ricordo del sacrificio di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli agenti addetti alla sicurezza Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, che ventidue anni fa persero la vita nel barbaro agguato di Capaci“. Il messaggio così prosegue: “Il tema della penetrazione delle associazioni criminali nel mondo degli affari e dell’imprenditoria, oggetto dei progetti didattici sviluppati quest’anno nelle scuole, è di spiccata attualità. Si tratta infatti di un fenomeno particolarmente preoccupante per la sua diffusione e per l’incidenza sulle attività produttive e, più in generale, sull’economia nazionale. Per contrastare tale pervasiva presenza e fuorviante influenza, è indispensabile il coinvolgimento delle forze sane della società e, in specie, delle giovani generazioni affinchè acquisiscano piena consapevolezza dell’assoluta necessità di contrastare ogni forma di condizionamento, di subdola insinuazione e di aperta sopraffazione criminale“.

Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha a sua volta ribadito che “Il nostro compito, il mio compito, quello di chi insegna e di chi coordina, è combattere il grande alleato della mafia che è l’ignoranza“.

Il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, ha ricordato che la corruzione in Italia “è di 60 miliardi euro l’anno, il 4% del pil, a fronte di 120 miliardi di euro l’anno in tutta Europa” e che “non è un caso che sull’indagine Expo si sia arrivati agli arresti partendo da indagini su infiltrazioni della ‘ndrangheta. La mafia prima di sparare, intimidire, usare violenza, preferisce instaurare rapporti collusivi”.

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