Mobility manager scolastico, approvato emendamento per dare attuazione a questa figura. Ancodis: ‘Infrangere muro dell’indifferenza’

Mobility manager scolastico: approvato emendamento presentato dalla capogruppo M5S in commissione trasporti Gabriella Di Girolamo che propone di dare piena attuazione e funzionalità a questa figura in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, così come previsto nella legge 221/2015. Secondo quanto si legge nel comunicato, il mobility manager “si occuperà di promuovere la mobilità sostenibile nelle scuole, collaborando con il manager d’area per fornire all’amministrazione locale soluzioni di mobilità urbana più congeniali alle esigenze scolastiche anche in relazione alla presenza di studenti con disabilità”.

“Finalmente – commenta Rosolino Cicero, presidente di Ancodis -, qualcuno potrebbe dire, è arrivata la tanto attesa innovazione nel sistema scolastico italiano di fine legislatura: una nuova figura di sistema che sarà strutturata nell’organigramma scolastico e dovrà essere formata per favorire l’attesa transizione ecologica in seno alle comunità scolastiche. Si continua nella strada intrapresa da oltre un decennio: si stabilisce l’esistenza di figure strategiche senza dare nulla in cambio a chi si rende disponibile ad accettarne l’incarico”.

Ciò che continua a sorprendere è l’inaccettabile previsione della norma: la scuola nell’ambito della sua autonomia organizzativa individua il mobility manager scolastico, scelto su base volontaria e senza riduzione del carico didattico e – in attuazione al comma 6 della legge – non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Siamo – continua Cicero – per l’ennesima volta di fronte alla negazione della professionalità di docenti impegnati nel funzionamento organizzativo e didattico che lo Stato ci chiede ma che tuttavia non riconosce né giuridicamente né contrattualmente. Si continua a voler seguire la strada del misconoscimento di donne e uomini di scuola che responsabilmente e con grande spirito di servizio non fanno un passo indietro ma rivendicano dovuta attenzione, meritato rispetto e conseguente valorizzazione professionale.”

Alle forze politiche, alle associazioni dei Dirigenti scolastici e a tutte le organizzazioni sindacali – conclude il presidente Ancodis – chiediamo di rompere il silenzio e di infrangere il muro dell’indifferenza pretendendo dallo Stato la meritata attenzione per tutte le professionalità strategiche che a diverso titolo sono impegnate al servizio delle loro comunità scolastiche. Si tratta di un principio di equità secondo quanto previsto nell’art. 36 della Costituzione italiana”.

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