Mobilità, sindacati: ‘Ora superare il vincolo quinquennale’

Con l’emanazione di due ordinanze ed una nota ministeriale è finalmente partita la complessa procedura della mobilità del personale docente, ATA ed educativo per l’anno scolastico 2021/22. “Grazie alla nostra azione è stato sventato il tentativo di congelare questa procedura attesa da tante lavoratrici e lavoratori e sconfitta l’erronea posizione, che rischiava di prendere il sopravvento nel governo, secondo cui il blocco della mobilità sarebbe stato l’unico strumento per garantire con sufficiente tranquillità l’avvio del prossimo anno scolastico. Bloccare la mobilità sarebbe stata una scelta non solo inutile e gratuitamente punitiva nei confronti del personale della scuola, ma avrebbe comportato anche l’ennesimo rinvio nell’affrontare gli atavici problemi che attanagliano la scuola, soprattutto in occasione della ripartenza del nuovo anno scolastico”. Così Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL. Gissi (Cisl Scuola): “Sulla mobilità rimuovere un blocco quinquennale ingiusto e illogico”.

 
“Occorrono ulteriori passaggi per evitare un avvio dell’anno scolastico con un numero senza precedenti di precari. Innanzitutto – ha detto ancora Sinopoli – occorre superare le disposizioni sul vincolo quinquennale, misura vessatoria per chi la subisce e infruttuosa ai fini del funzionamento della scuola. Il superamento del vincolo deve avere una prima applicazione già nelle operazioni di utilizzazioni e assegnazioni provvisorie che si svolgeranno in estate”.
 
“Occorre poi rifinanziare e incrementare l’organico Covid che ha rappresentato un importante sostegno nelle scuole per affrontare le conseguenze della pandemia. È necessario – aggiunge il dirigente FLC CGIL – prevedere un grande piano di assunzione per i docenti, partendo dalla stabilizzazione del personale precario e investendo nella sua formazione. Contestualmente, bisognerà ripensare il sistema di reclutamento fondandolo sulla formazione del personale. Serve concludere le procedure di internalizzazione degli ex LSU e contemporaneamente incrementare l’organico di diritto dei collaboratori scolastici”.
 
“La pubblicazione delle ordinanze su trasferimenti e passaggi, anche se sgombra il campo da ogni ipotesi di blocco della mobilità, smentendo  voci e illazioni preoccupanti, lascia irrisolto per migliaia di docenti il problema di un divieto a trasferirsi che, in questa fase di emergenza pandemica, appare del tutto irrazionale oltre che ingiusto” ha detto poi Maddalena Gissi.
 
“Consentire un ricongiungimento ai familiari, o almeno un riavvicinamento al luogo di residenza, sarebbe la cosa più giusta e logica per ridurre al minimo le esigenze di spostamenti sul territorio. I dati ci dicono, peraltro, che la maggior parte delle richieste di mobilità territoriale sarebbero all’interno della stessa provincia o della stessa regione, e solo in minima parte fra regioni diverse: dunque un loro accoglimento ridurrebbe di molto la necessità di viaggiare per raggiungere la sede di lavoro.    Il blocco quinquennale è una delle tante misure “bandiera” che rispondono a ragioni ideologiche più che di concretezza e buon senso: favorire la continuità è un obiettivo su cui ben più efficacemente si può intervenire riconsegnando la materia mobilità alla sua sede naturale e legittima, che è quella contrattuale. Ancora una volta si dimostra che le incursioni legislative, su materie negoziali, finiscono solo per produrre effetti dannosi. Ribadiamo – conclude Cisl Scuola – con forza la nostra richiesta di rimuovere quel blocco assurdo e ingiusto, trovando nell’immediato, per via legislativa e negoziale, soluzioni praticabili già per il prossimo anno scolastico. Si può fare, si deve fare”.