Milleproroghe, meritocrazia, e concorsi per dirigente: titoli o merito?
Il dibattito tra i lettori sulle modalità di reclutamento dei nuovi dirigenti scolastici, che ha conosciuto una pagina controversa nell’approvazione del decreto milleproroghe, si arricchisce di un nuovo commento, quello di Rita Pasqualina Paone (26 marzo), che riprende il precedente intervento di Elena Varriale.
Tuttoscuola ha già espresso, in due articoli (questi i link al primo e secondo articolo oggetto di opposte opinioni) e in due risposte a lettori, il proprio parere – critico – nei riguardi dei contenuti del provvedimento, per quello che riguarda la progressiva immissione in ruolo a dirigenti scolastici dei docenti risultati idonei ma esclusi dagli ultimi due concorsi per carenza di posti.
Queste le parole di Rita Pasqualina Paone:
Le nuove modalità di reclutamento dei dirigenti mi lasciano molto perplessa, personalmente preferisco ill precedente sistema ove, a mio parere, ogni candidato partecipava attraverso una selezione di carattere culturale molto più oggettiva.
I titoli attualmente valutati (collaborazioni con il dirigente, referente di plesso, ecc.) non consentono a tutti i candidati di partire dalla stessa situazione (alcuni docenti non possono svolgere queste funzioni nella sede di servizio perché già affidate ad altri). Ritengo pertanto che i titoli debbano essere valutati dopo il merito. Sono d’accordo con la collega Varriale ma con una rettifica della classifica: prima il merito, poi i titoli.
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