
Meritocrazia e concorso ordinario per dirigente: una sintesi perfettamente realizzata!
Questo il titolo di un’e-mail che ci ha scritto Adele Vitale (6 marzo), in aperta polemica con la posizione critica di Tuttoscuola, nei riguardi dei contenuti del decreto cosiddetto “milleproroghe”, per quello che riguarda la progressiva immissione in ruolo a dirigenti scolastici dei docenti risultati idonei ma esclusi dagli ultimi due concorsi per carenza di posti (questi i link al primo e il secondo articolo oggetto di dibattito, e al precedente botta e risposta sull’argomento).
Ci scrive la nostra lettrice (segue la risposta di Tuttoscuola):
(…) come idonea nella graduatoria di merito del Concorso ordinario per Dirigente scolastico della Campania, II settore, desidero controbattere decisamente alle imprecise ed approssimative affermazioni da voi riportate, che peraltro provano evidente disinformazione e malafede, almeno per quanto concerne il concorso ordinario, che rimarrà nella storia per la complicata elaborazione sia dei requisiti richiesti per l’ammissione che per la difficoltà e il numero delle prove da affrontare e superare. Fin dall’indizione del bando (22/11/2004), dopo quattordici anni di vacanza concorsuale, venivano da molti avanzate critiche in relazione ai criteri di valutazione dei titoli e agli “sbarramenti”, che apparivano fatti su misura per favorire alcuni a discapito di altri, pur trattandosi di un concorso ordinario e non riservato.
Nel mio caso specifico, ad esempio, laureata in lettere classiche con 110 e lode, vincitrice di vari concorsi e abilitazioni, docente di ruolo dall’86 nei licei, membro per decenni del Consiglio di Istituto, Funzione strumentale, per un anno collaboratrice del Preside, tutti i titoli non bastavano a raggiungere il punteggio necessario per l’ammissione, né mi venivano riconosciuti l’appartenenza all’Albo nazionale dei Giornalisti Pubblicisti, con relativi articoli per vari anni sul quotidiano “Roma”, né il Diploma Triennale di Assistente Sociale rilasciato da un Ente Regionale legalmente riconosciuto. Da qui il ricorso e l’ammissione con riserva.
Poi le prove scritte (un saggio e un progetto), con la decimazione dei concorrenti: da oltre 2000 a circa 600. Poi le prove orali (un colloquio di gruppo ed uno individuale). Poi il corso intensivo di formazione (100 ore in presenza, 60 on-line, un periodo di tirocinio). Tutto ciò senza mai trascurare gli obblighi della funzione docente.
Abbiamo trascorso così tre anni: di studio, sacrificio, speranza che il merito, soltanto il merito, alla fine venisse riconosciuto e premiato ed ora, con l’approvazione del Decreto Milleproroghe possiamo finalmente affermare con gioia e con orgoglio che ciò è avvenuto! E siamo ancora disposti ad altri sacrifici, a trasferirci in altre regioni, a lasciare la famiglia e gli affetti, pur di realizzare concretamente il nostro progetto di scuola: una scuola che premi il merito, che sia innovativa, competitiva ed efficiente in Europa, una scuola fondata su profondi valori morali e civili, che formi i giovani alla democrazia, all’impegno, alla solidarietà: La nostra scuola, ne siamo certi, sarà proprio la scuola del futuro; per realizzarla ci metteremo tutto l’entusiasmo che, nonostante tante traversie e difficoltà, abbiamo sempre conservato e la competenza e le capacità che abbiamo già dimostrato. E’ semplicistico insomma parlare di “indifferenza per il rispetto delle regole, che sono cambiate in corso di espletamento”. Per il concorso ordinario quelle regole erano ingiuste e la valutazione dei titoli di accesso per niente obiettiva. Il Ministro Fioroni con coraggio e grande onestà morale ed intellettuale ha voluto porre rimedio ad una palese ingiustizia, proprio per mettere in primo piano il merito, evidenziato dal superamento di prove dure, che hanno ben posto in luce capacità, competenza, attitudini alla dirigenza per una scuola che sta attraversando un periodo di crisi profonda e che più che mai ha bisogno di leader capaci di farla rinascere e riprendere il ruolo di guida e formazione dei giovani che le è proprio.
—-
Pubblichiamo la risposta di Tuttoscuola, restando fin da ora disponibili a dare visibilità alle altre opinioni che dovessimo ricevere sull’argomento:
Dispiace l’accusa di malafede che Tuttoscuola ovviamente respinge, non avendo parte in causa né a sostegno né in avversione ai contenuti del decreto milleproroghe.
La lettrice descrive la sua interessata interpretazione di una posizione personale.
Il premio per i partecipanti al concorso si concretizza nell’assicurare, con la trasformazione delle graduatorie in liste ad esaurimento, a quanti hanno partecipato al concorso di diventare dirigenti scolastici. in questa direzione va anche la possibilità di transitare a graduatorie di altri ordini di scuola e l’inserimento in quelle di altre regioni fermo restando la possibilità di chiedere il trasferimento per l’anno successivo.
Tutto questo impedirà agli insegnanti capaci e meritevoli di accedere ai concorsi nei prossimi anni e costituirà un pericoloso precedente che invocheranno tutti coloro che si collocano in una posizione non utile rispetto ai posti effettivamente messi a concorso.
L’intervento del milleproroghe si colloca in continuità con altri interventi di sanatorie che hanno caratterizzato il percorso di reclutamento.
—-
I lettori di tuttoscuola.com sono invitati a dire la loro su questo tema, scrivendo a botta_e_risposta@tuttoscuola.com. La redazione pubblicherà le risposte più significative. Analogamente, coloro che vogliono proporre nuovi temi di discussione possono scriverci al medesimo indirizzo botta_e_risposta@tuttoscuola.com.
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via