Merito o titoli per diventare dirigente scolastico?

Il dibattito tra i lettori si sposta sulle modalità di reclutamento dei nuovi dirigenti scolastici, e se esso debba basarsi sul merito o sui titoli, e che cosa si intenda per merito e quali titoli vadano valutati.

Ne siamo contenti, perché la discussione si amplia, lasciando così le opposte vedute sul decreto milleproroghe, rispetto al quale Tuttoscuola ha espresso, in due articoli (questi i link al primo e secondo articolo) e in due risposte a lettori, il proprio parere critico, per quello che riguarda la progressiva immissione in ruolo a dirigenti scolastici dei docenti risultati idonei ma esclusi dagli ultimi due concorsi per carenza di posti.

Elena Varriale (15 aprile) risponde al precedente intervento di Rita Pasqualina Paone, così scrivendo:

La collega Rita Pasqualina Paone nella sua lettera chiede che si valuti il merito prima dei titoli.

Dunque, il merito. Sono d’accordo, ma è necessario intendersi su che cosa sia il merito e come sia possibile quantificarlo, cioé valutarlo.  Etimologicamente, la parola merito deriva dal verbo greco meiromai che significa “ricevo come mia parte”, presuppone cioé una quantificazione della parte da ricevere.

Bene, i titoli culturali e professionali, sono oggettivamente quantificabili e dimostrano impegno, voglia di crescere, talento. Se lavoro 10 ore in più a scuola o se pubblico un testo dimostro impegno, volontà.

Cara collega, quante volte capita nei collegi docenti che alla richiesta di nominativi da impegnare nelle referenze, segua un deprimente quanto mortificante silenzio? Quante volte capita che le candidature alle funzioni strumentali siano in numero così esiguo da non consentire una selezione?

Ecco, credo che chi come noi abbia scelto di insegnare e di educare all’amore per il sapere e la formazione permanente abbia l’obbligo di studiare, osare ed accumulare titoli culturali e professionali. Altrimenti, il merito non sarà mai misurabile e riconoscibile, e resterà una chimera.

Anche Giuseppa Cosola (12 aprile) ci scrive, per dare la sua personale versione della dialettica titoli/merito:

Sono una docente di scuola secondaria ed a proposito dei titoli vorrei dire che, secondo me, i titoli che derivano dall’impegno volontario vanno valutati prima (vedi titoli di studio). Quelli per le attivita’ di servizio dopo, perche’ non dipendono solo dall’impegno, ma da una designazione voluta e decisa dal dirigente.

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