Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Media: dai Programmi alle Indicazioni nazionali

L’Ufficio studi della Uil-scuola, oltre alle novità un po’ sorprendenti come quella di economia domestica in Tecnologia, ha rilevato alcuni “buchi” nelle Indicazioni nazionali per la scuola media, diventate vigenti ad ogni effetto, sia pure in via transitoria, dal 3 marzo scorso.
La Uil-scuola ha condotto un confronto (www.uilscuola.it) tra i contenuti di insegnamento proposti dalle “Indicazioni nazionali” e quelli dei Programmi didattici del 1979.
In Scienze scompare qualsiasi concetto di evoluzione, ben presente nei programmi precedenti.
In Geografia si procede per salti, anziché con percorso progressivo come previsto attualmente: si studierà prima l’Europa, poi l’Italia successivamente il mondo.
Per Storia mezzo milione di ragazzi rischia di non conoscere nulla della storia di Roma, perché gli studenti che frequentano la quinta elementare quest’anno e che passeranno alla scuola media il prossimo anno, non studieranno storia romana (perché non è prevista nelle indicazioni nazionali per la secondaria di primo grado). Per quanti decideranno poi di scegliere il canale della formazione professionale regionale rischieranno di non studiarla proprio. L’unico retaggio di questa materia resterebbe quindi quanto studiato in terza elementare.
Alcune materie, osserva l’Uil-scuola, sono strutturate in modo cronologico, altre per temi, come nel caso della storia e della storia dell’arte: la prima procede per ordine cronologico, la seconda si sviluppa in prima e seconda media dalla preistoria al XIX secolo. In terza dal XIX secolo a oggi.
In sostanza, in prima media mentre i ragazzi studieranno la storia medievale, in storia dell’arte si troveranno ad affrontare l’arte antica.

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