Maturità: negli istituti paritari 30mila candidati interni che nel 4° anno non c’erano

Di quei 539.678 candidati all’esame di maturità che domani affronteranno la prima prova maturità 2022, 16.805 sono esterni (i cosiddetti privatisti) pari al 3,1%. Più precisamente, i candidati degli istituti statali sono complessivamente 486.216, di cui 12.382 privatisti (pari al 2,5%), mentre quelli di istituti paritari sono 53.472, di cui 4.493 privatisti (pari all’8,4%). Come si vede dall’incidenza percentuale, i privatisti preferiscono sostenere l’esame presso istituti paritari, confidando forse in un minor rigore valutativo dei commissari e nella comprensione per il loro particolare stato di studenti anomali. Per un maggior controllo, per la prima volta i candidati privatisti hanno dovuto presentare domanda di partecipazione all’esame on line. Bene il controllo, ma ogni anno migliaia di altri privatisti, fuori da qualsiasi controllo, seguono un percorso più sicuro per il successo finale. Possono infatti scegliere a piacere istituti lontani anche centinaia o migliaia di chilometri da casa, anziché rimanere confinati obbligatoriamente nella regione di residenza, come è avvenuto, anche quest’anno, per quei 16.805 privatisti. Ma dove vanno e chi sono quelle migliaia di privatisti fuori controllo e liberi di andare fuori regione?

Si iscrivono all’ultimo anno di istituti paritari e automaticamente diventano candidati interni. Non hanno nemmeno bisogno dell’esame preliminare per accedere all’esame di maturità, come previsto invece per i veri candidati privatisti, in quanto in qualità di iscritti non sono più privatisti ma candidati interni a tutti gli effetti.

Ma quanti sono questi esterni diventati di colpo candidati interni nella classe della maturità?

Senza considerare gli istituti paritari del Trentino-Alto Adige e della Val d’Aosta dove il fenomeno è poco rilevante, i candidati interni di tutti gli istituti paritari delle altre regioni complessivamente sono 48.189, ma, se si considera che l’anno scorso gli iscritti interni nel quarto anno degli stessi istituti paritari erano stati 18.400, i nuovi arrivati, diventati candidati interni a tutti gli effetti, sono pertanto quasi 30mila, esattamente 29.878.

Ma non si tratta di un caso.

Dal 2015, da quando la Buona Scuola aveva deciso di porre fine a questa situazione di aumento abnorme di candidati interni dal quarto al quinto anno negli istituti paritari, prevedendo un piano straordinario di verifica per contenere e prevenire questo discutibile fenomeno, non solo l’eccessivo aumento nel passaggio dal 4° al 5° anno non è stato ridotto, ma è andato aumentando ogni anno, al punto che complessivamente in sei anni i 106.399 iscritti del quarto anno sono diventati 241.584 l’anno dopo, con un incremento di 135.185 unità, alla media di oltre 22mila studenti in più all’anno, passati direttamente al quinto anno e pronti ad affrontare l’esame di maturità senza ostacoli, salvo le spese di permanenza in luoghi lontano da casa, le spese di iscrizione e frequenza e altro.

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