Maturità 2022: è corsa alle ripetizioni: 1 su 4 si affida a un docente privato per prepararsi. La spesa media? 376 euro

Alla ricerca di un aiuto esterno per affrontare una Maturità 2022 che, sostanzialmente, conoscono poco. Mai come quest’anno, in vista della Maturità 2022, gli studenti di quinto superiore hanno manifestato con forza la necessità di essere supportati nella preparazione delle prove finali. Secondo un sondaggio effettuato da Skuola.net | Ripetizioni.it – piattaforma leader in Italia per la ricerca di lezioni private online e offline – su un campione di 500 maturandi, in avvicinamento agli esami di Stato, solamente 1 su 2 ha affermato in modo netto di non aver bisogno di alcun sostegno, convinto di farcela tranquillamente da solo. Tutti gli altri erano già corsi ai ripari o stavano seriamente valutando se farlo.

Peraltro, già nel corso dell’anno scolastico, il 22% dei maturandi raggiunti dall’indagine racconta di essere stato “costretto” a far allargare i cordoni della borsa alla propria famiglia per frequentare lezioni private.  A cui si aggiunge un ulteriore 18% che è riuscito a cavarsela gratis con amici, genitori e parenti che si sono calati nel ruolo di tutor.

Tuttavia, visto che la Maturità 2022 incombe, anche in questi giorni circa 1 maturando su 4 si sta facendo affiancare da un docente privato per affinare la preparazione. Anche se dovremmo dire “almeno” un quarto, perché i numeri potrebbero essere molto più alti. Tutto dipende da ciò che poi avrà fatto quel 27% che, pur dichiarando la voglia di aiutarsi con le ripetizioni private per approcciarsi con maggiori sicurezze all’esame, ancora non sapeva se sarebbe riuscito a farle (per ragioni economiche, logistiche, ecc.).

Si sbaglia, però, chi pensa che sia soprattutto il ritorno delle prove scritte – dopo lo stop del biennio 2020-2021, quando a causa della pandemia la Maturità venne ridotta a un “maxi-orale” – sia il grande spauracchio dei maturandi. Perché a spaventare è l’esame nella sua globalità e la sua struttura tradizionale, completa, perlomeno nella forma. Dovendo infatti puntare il dito sull’aspetto da “curare” attraverso le ripetizioni, ben 1 intervistato su 2 ha indicato tutte le prove in egual misura.

Non si può comunque nascondere che gli scritti – specie quello “di indirizzo”, probabilmente il più complesso – un po’ di timore lo suscitano: per il 23% è proprio la seconda prova quella da tenere più in considerazione durante le lezioni private, appena il 5% invece si sta facendo aiutare sullo scritto di italiano o in modo paritario su entrambe le prove collettive. Ma c’è anche chi, nonostante stavolta sia in versione standard e non “maxi”, continua a temere in primis il colloquio orale: circa 1 su 5 le ripetizioni le sta sfruttando per ripassare i programmi scolastici e “simulare” quanto più possibile l’interrogazione finale.

E poi non bisogna dimenticare che all’esame tocca arrivarci: per essere ammessi si deve raggiungere la sufficienza in tutte le materie, anche se in teoria il collegio docenti potrebbe tollerare anche un’insufficienza, ma una soltanto. Quindi, come visto, c’è chi è già ricorso alle ripetizioni nei mesi scorsi, soprattutto per sanare le proprie lacune nelle varie materie, non solo in quelle di indirizzo. Non stupisce, quindi, che il podio delle discipline più gettonate da coloro che hanno preso ripetizioni private, veda in prima posizione la Matematica (il 75% ha svolto lezioni in questa materia), in seconda le Scienze in generale (ci è passato il 38%), e le Lingue Straniere (così per il 19%). 

Purtroppo, infatti, neanche quest’anno sono mancate le difficoltà. Che, spesso, sono state di tipo “strutturale”: solo il 14% addita il motivo del ricorso alle ripetizioni allo scarso impegno personale. Tutti gli altri puntano il dito sulla Dad, sulle difficoltà di apprendimento nonostante la buona volontà, sui docenti ritenuti poco preparati o assenti per lunghi periodi. Alla fine, il conto è salato: considerato l’anno scolastico nella sua interezza, il budget di spesa medio stimato per famiglia, sulla base delle indicazioni che hanno fornito gli studenti intervistati, è nell’ordine dei 376 euro a famiglia.

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