Maturità/2. Verso un esame più credibile

Il ministro Fioroni ha annunciato il proposito di modificare al più presto l’attuale composizione delle commissioni d’esame come prima misura d’urgenza volta a ristabilirne la credibilità, messa a dura prova dalla decisione dell’ex ministro Moratti – fu uno dei suoi prima atti di governo, inserito nella legge finanziaria 2002 – di eliminare i commissari esterni (tranne il presidente).
E’ in via di elaborazione un apposito disegno di legge, che dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta dell’8 agosto 2006, volto a ripristinare la norma originaria, contenuta nella legge 425/1997 di riforma dell’esame di Stato, che prevedeva un uguale numero di commissari interni ed esterni, col presidente esterno.
Ma anche questa misura potrebbe rivelarsi insufficiente (oltre che costosa). Lo stesso ministro sembra esserne consapevole, dal momento che, dopo aver affermato che “individuare e rimuovere chi snatura la parità è l’unico modo per dare ai ragazzi il diritto a un’istruzione di qualità che sia omogenea e garantita su tutto il territorio nazionale“, ha aggiunto che “una scuola aperta a tutti, che vuole valorizzare l’autonomia, deve garantire prima di tutto la valutazione degli standard di qualità e il controllo del rispetto delle regole“.
Per quanto riguarda il rispetto delle regole, occorrerà rafforzare notevolmente il ruolo dei presidenti delle commissioni e le attività ispettive (ma con quali ispettori? Non si fanno concorsi da tre lustri). Quanto alla valutazione degli standard di qualità, tra i quali sembra doveroso considerare anche i livelli di apprendimento raggiunti dai candidati, la via maestra potrebbe essere quella delle prove oggettive nazionali, che la riforma Moratti affida all’INVALSI. Difficile appare, anche se forse non impossibile, che questo tipo di valutazione, che affiancherebbe quella delle commissioni, possa essere apprestata in tempo utile per la maturità 2007.