Maturità: la rivincita del ‘tema’

Siamo quel che mangiamo?” è la traccia del saggio breve (di ambito socio-economico) che si è rivelato il tema preferito dal 42,7% dagli studenti che hanno affrontato la prova di italiano dell’esame di Stato.

Secondo i dati raccolti dal ministero dell’Istruzione su base campionaria al secondo posto si è piazzato il tema di ordine generale “Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti” (26,4%). Al terzo posto nelle preferenze il saggio breve di ambito artistico letterario “Amore, odio, passione” (14,7%). L’analisi della poesia “Lucca” di Giuseppe Ungaretti è stata scelta dal 6,9%. Al quinto posto il saggio breve di ambito storico-politico “Destra e Sinistra” (4,4%), che è il tema che il ministro Gelmini ha detto che avrebbe scelto.

Non c’è stata una grandissima differenza nelle scelte effettuate dagli studenti dei diversi tipi di scuola. Nei licei l’analisi della poesia “Lucca” ha raccolto l’11,6%, ma la traccia “Siamo quel che mangiamo?” è stata scelta dal 34,6%, una percentuale alta, non lontanissima dal 49,7% dei tecnici e al 49,5% dei professionali.

Il tema storico, invece, non è stato scelto praticamente da nessuno. Forse avrebbe avuto più successo se avesse riguardato il gettonatissimo (nelle previsioni) 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ma non è detto: le percentuali raccolte dal saggio breve di ambito socio-economico e dal tema di carattere generale (quasi il 70%) rivelano una propensione di massa dei maturandi di quest’anno per tematiche legate ai problemi emergenti del nostro tempo. E in qualche modo una rivincita del “tema” come invito alla riflessione personale.