Maturandi non residenti, battaglia vinta

Il Codacons ha annunciato l’accoglimento della propria istanza al Tar in materia di esami di maturità e del relativo diritto dei candidati privatisti a sostenerli in città che pur non siano sede della propria residenza anagrafica.

Costoro potranno pertanto sostenere i loro esami di maturità come privatisti negli istituti in cui avevano presentato domanda – statali e paritari – del Piemonte, della Toscana, del Lazio e dell’Umbria. La sentenza del Tar del Lazio ha in sostanza accolto il ricorso presentato dai maturandi che avevano documentato con autocertificazione la necessità, per motivi di studio, di famiglia, di salute o di lavoro di essere domiciliati in un comune diverso da quello di residenza e per questo l’esigenza di sostenere l’esame in quella città. Alcuni provvedimenti del Miur del Lazio e di altre regioni li avevano invece trasferiti nelle località di residenza anagrafica, fatto che avrebbe comportato per gli studenti il rischio di rinviare di un anno l’esame.

Il Tar ha accolto le tesi del presidente del Codacons, Carlo Rienzi, anche in “considerazione del fatto che molti di questi maturandi avevano scelto istituti di particolare indirizzo culturale come i linguistici, poco diffusi sul territorio”