Mattarella: conoscere la storia è fondamentale

La vostra testimonianza è un monito permanente, un argine di verità contro le interessate riscritture della storia”. Queste le parole pronunciate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante l’incontro al Quirinale con le Associazioni di ex combattenti, alla vigilia del 25 aprile, festa della Liberazione, in trasparente polemica con i detrattori della Resistenza (e con Matteo Salvini che aveva ridotto la celebrazione dell’evento a un “derby tra fascisti e comunisti”, ma che poi, dopo la bacchettata di Mattarella, si è corretto: “Mi aspetto che il 25 aprile sia la festa di tutti, non solo di qualcuno. Non è solo la festa dei comunisti e mi aspetto rispetto”).

È al futuro d’Italia che dobbiamo guardare” ha aggiunto Mattarella, e dobbiamo far sì che “i giovani sappiano far propri i valori costituzionali che ci hanno permesso di raggiungere traguardi sociali inimmaginabili. Conoscere la tragedia, il cui ricordo è ancora vivo, ci aiuta a comprendere le tante sofferenze che si consumano alle porte dell’Europa che coinvolgono popoli a noi vicini”.

Concetti ribaditi dal Presidente il giorno dopo, in occasione della cerimonia commemorativa del 74° anniversario della Liberazione svoltasi a Vittorio Veneto con la partecipazione del presidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia: “Contadini, operai, intellettuali, studenti, militari, religiosi, costituirono il movimento della Resistenza: tra loro vi erano azionisti, socialisti, liberali, comunisti, cattolici, monarchici e anche molti ex fascisti delusi” (qui il discorso integrale). 

È una storia che i giovani, che non hanno vissuto quella esperienza, devono conoscere per poter apprezzare i vantaggi di una società aperta, pluralista, libera come quella che l’Italia uscita dalla Resistenza ha saputo costruire. “Se oggi, in tanti, ci troviamo qui e in tutte le piazza italiane”, ha rammentato Mattarella, “è perché non possiamo, e non vogliamo, dimenticare il sacrificio di migliaia di italiani, caduti per assicurare la libertà a tutti gli altri. La libertà nostra e delle future generazioni”.