Manovra ed equità/1. Perché togliere la franchigia dei dirigenti

La relazione tecnica che accompagna il decreto legge 78/2010 quantifica in quasi 19 miliardi i risparmi che si potranno fare, da qui al 2047, ritardando di tre anni la carriera del personale scolastico.

Per il prossimo triennio – senza contare i mancati aumenti per il rinvio del rinnovo contrattuale – il personale della scuola dovrebbe lasciare nelle casse dello Stato quasi due miliardi (1.920 milioni di euro). Tuttoscuola ha proposto che anche i dirigenti pubblici, per una questione di equità, facciano la loro parte e che siano, pertanto, assoggettati a ritenute stipendiali pari percentualmente alla quota degli altri dipendenti pubblici. E il 93% dei lettori che hanno risposto al nostro sondaggio si è detto d’accordo con questa proposta.

Abbiamo parlato di “casta” dei dirigenti non per accusare la categoria di avvalersi attualmente di privilegi, prebende, benefit ed altro, ma per dare un segnale preciso affinché, attraverso gli sconti a loro garantiti da questa manovra (90 mila euro di franchigia non colpiti da alcun taglio: vale a dire che sui primi 90 mila euro di stipendio di un dirigente pubblico non viene applicata alcuna riduzione; tra i 90 e il 150 mila una riduzione del 5%; solo per la quota di stipendio superiore a 150 mila euro la manovra prevede una riduzione del 10%), considerati iniqui rispetto a quanto richiesto ad altre categorie, non finiscano per apparire anch’essi una casta intoccabile.