Manifesto per garantire la libertà di scelta educativa in Europa, Kaladich (Fidae): ‘Bene che il tema sia affrontato nel dibattito europeo’

Nella giornata di martedì 16 aprile, è stato presentato a Strasburgo il manifesto per garantire la libertà di scelta educativa in Europa. Nel testo, raccolto da un gruppo di europarlamentari, viene riportato all’attenzione pubblica la questione del rapporto fra le scuole statali e le paritarie. Un tema annoso che ha visto in Parlamento europeo approvata la relazione sulla modernizzazione dell’educazione nell’Unione, un invito agli Stati membri al fine di garantire equità ed equiparazione nei finanziamenti tra le scuole statali e le paritarie.

Il manifesto ricorda in particolare come oggi le famiglie siano lasciate sole nel dover sostenere i costi della scelta educativa.

«La legge italiana sulla parità scolastica risale a 19 anni fa (l. 62/2000). Ma non è mai stata applicata una vera parità economica», commenta Virginia Kaladich, presidente della Federazione istituti attività educative (Fidae).

Per questo motivo, nel manifesto, si parla di introdurre nell’Unione il reddito all’istruzione che permetta alle famiglie di scegliere, sul piano economico, in modo paritario. Si tratta di un obiettivo da raggiungere costituendo un intergruppo, come suggerisce il manifesto, visto che è in gioco la libertà dei giovani cittadini europei.

«La Fidae – continua la presidente – non si lancia in endorsement di quello o dell’altro candidato. La Federazione non ha bandiere politiche, non fa campagna elettorale, ma apprezza le proposte contenute nel manifesto presentato a Strasburgo e si augura che altri partiti, di qualsiasi area, le facciano proprie».

«È bene – aggiunge – che il tema della libertà educativa venga affrontato nel dibattito europeo, dal momento che non riguarda solo il nostro Paese. Già a febbraio – conclude – avevamo fatto nostro l’appello formulato dal Coordinating Group for Religion in Education in Europe  (CoGREE)  in cui si rilanciava la necessità di sviluppare il dialogo fra culture e religioni diverse per contrastare l’onda di antieuropeismo e i diversi nazionalismi emergenti in Europa».