Ma sarà un docente prevalente o un docente unico?

Lo Snals, intervenendo all’audizione alla Camera sulla conversione del decreto legge 137/2008 che, tra l’altro, prevede la reintroduzione del maestro unico nella scuola primaria, ha chiesto la riscrittura del piano programmatico previsto dalla legge 133/2008, proponendo che nella scuola primaria sia prevista la figura del maestro prevalente, soprattutto nei primi anni, e non quella del maestro unico “non condivisibile in quanto non tiene conto che il curricolo della scuola primaria si è arricchito di nuovi insegnamenti, inglese e informatica, e non è compatibile col vigente CCNL“. Proprio quanto prevedeva quasi vent’anni fa la riforma della scuola elementare, quando, con la legge 148 del 1990, fu stabilita nel primo ciclo (si chiamava così il primo biennio dell’elementare) “una maggiore presenza temporale di un singolo insegnante in ognuna delle classi“: tesi sostenuta anche dall’ex ministro Falcucci fin dal varo dei nuovi programmi sperimentali del 1985.

In effetti, come Tuttoscuola ha già rilevato, il maestro unico quasi sempre non sarà solo, perché raramente sarà lui a impartire l’insegnamento dell’inglese e della religione cattolica affidati spesso a docenti esterni alla classe; solo nel caso raro in cui l’insegnante di classe abbia la competenza e capacità per assicurare l’insegnamento dell’inglese e abbia espresso la volontà di impartire anche l’insegnamento della religione cattolica sarà docente unico.

La disposizione che fa salvo il suo obbligo di servizio per le due ore settimanali di programmazione collegiale conferma pienamente l’idea che quel docente di regola non sarà solo.