Ma l’accordo non ferma la protesta

Così in un comunicato di oggi il coordinatore della Gilda, Di Meglio:

“L’accordo raggiunto al Senato tra maggioranza ed opposizione per il mantenimento delle graduatorie permanenti è un primo risultato positivo, dovuto anche alla forte mobilitazione della Gilda degli Insegnanti. Ad oggi, tuttavia, il Presidente del Consiglio ed il Ministro dell’Economia continuano a tacere, inoltre le migliaia di emendamenti presentati (circa 4.000) sono fonte di forte preoccupazione per la possibilità che si ripeta quanto già successo alla Camera dei Deputati, e cioè che un frettoloso voto di fiducia stravolga ogni possibilità di modifiche.

La Gilda degli Insegnanti ricorda che, comunque, rimangono i pesanti tagli di organico nella Scuola previsti dalla finanziaria, l’insufficienza delle risorse per i contratti e la latitanza del Governo nell’apertura delle trattative. Di questo passo i tempi per il rinnovo contrattuale rischiano di essere biblici.

La GILDA protesta inoltre per l’inadempienza del Governo, nel silenzio degli altri sindacati, nel chiudere la “coda” del contratto firmato nel 2005: si tratta di somme già stanziate (0,7% più 155 milioni di risparmi dell’anno 2005) che spettano a tutti gli Insegnanti da oltre un anno. La Gilda degli Insegnanti conferma quindi lo sciopero del prossimo 7 dicembre (sul quale si augura convergano anche i confederali) e le manifestazioni innanzi al Senato programmate per il 12 e 13 dicembre prossimi, in coincidenza con la discussione della finanziaria al Senato.