
La polemica provocata da questa mancata citazione esplicita del termine “Resistenza” all’interno della bozza delle Indicazioni nazionali per i nuovi Licei è destinata, forse, ad aumentare, nonostante le rassicurazioni del ministro.
Ma per gli alunni di terza media, oggi, cosa prevedono i programmi di studio (pardon, Indicazioni) a proposito della Resistenza?
Le Indicazioni nazionali del ministro Moratti del 2004 per la storia al terzo anno della scuola secondaria di I grado prevedevano (e prevedono) questi obiettivi di apprendimento: la II guerra mondiale; la nascita della Repubblica italiana; la «società del benessere» e la crisi degli anni ’70; il crollo del comunismo nei Paesi dell’est europeo; l’integrazione europea.
Non si parlava di Resistenza, ma nessuno ha protestato, mentre invece si è criticata l’omissione su Darwin.
Nel 2007 sono state emanate le Indicazioni per il curricolo, volute dal ministro Fioroni.
Per storia, alla fine della scuola secondaria di I grado, prevedevano (e prevedono) queste competenze finali che l’alunno doveva possedere: Conosce i momenti fondamentali della storia italiana dalle forme di insediamento e di potere medievali alla formazione dello stato unitario, alla formazione della Repubblica.
Anche in quel caso non si citava la Resistenza, ma nessuno ha protestato.
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