Ma il Tavolo "Fermiamo la Moratti" insiste: abrogare

Un appello per il ritiro immediato del Decreto Legislativo 226/2005 sul secondo ciclo, inviato al presidente Prodi e al ministro Fioroni, è stato diffuso nei giorni scorsi dal cosiddetto “Tavolo Fermiamo la Moratti“, attivo già da tempo e notoriamente diffidente verso qualsiasi ipotesi di mediazione. Ne dà notizia la newsletter di “Legambiente-scuola“.
Ci sono casi in cui il semplice trascorrere del tempo determina il compimento di fatti che non si condividono e che anzi si vogliono fermare“, sostiene l’appello. Per questo il decreto va ritirato “prima della pausa estiva dei lavori parlamentari“, altrimenti le scuole superiori del paese potrebbero ritrovarsi, a settembre prossimo, a programmare la propria offerta formativa per l’anno scolastico 2007/08 sulla base di quella normativa, e i genitori degli allievi di terza media dovrebbero scegliere, a gennaio 2007, tra i percorsi previsti dalla riforma Moratti.
Perciò “la sospensione immediata del decreto è la condizione indispensabile per raggiungere molti degli obiettivi fissati dal programma dell’Unione (…) e solo così sarà possibile cominciare a realizzare in tempi brevi un processo di cambiamento della scuola veramente condiviso, a partire dall’innalzamento dell’obbligo di istruzione, senza il ricatto di una situazione caratterizzata da misure ispirate ad un’idea di istruzione di segno opposto“.
Tra i firmatari dell’appello figurano nomi importanti della cultura scolastica di sinistra, da Andrea Canevaro a Marcello Cini, Pietro Lucisano, Giunio Luzzatto, Clotilde Pontecorvo, Edoardo Sanguineti, per arrivare a Benedetto Vertecchi, già collaboratore principe dell’ex ministro Luigi Berlinguer.