
M5S: come rilanciare la scuola in sette mosse
Edilizia scolastica, reclutamento dei docenti, no alle classi pollaio, limitazione dei contributi volontari, update dell’istruzione, lotta ai diplomifici e stop ai fondi statali per le scuole paritarie, salute degli studenti. Sono le ‘Sette soluzioni per la scuola’ targate Movimento 5 Stelle e pubblicate sul sito di Beppe Grillo con slide illustrative per ciascuna di esse non troppo diverse, dal punto di vista grafico-comunicazionale, da quelle a cui ci ha abituato il premier Matteo Renzi.
Poche righe per ciascuna delle soluzioni, che secondo il Movimento “esprimono una visione più duratura e strutturale” di quella contenuta nei provvedimenti attuativi della ‘Buona Scuola’ che il Governo si appresta a varare.
Ecco in sintesi le proposte contenute nelle sette slides, alcune ragionevoli, altre provocatorie, nello stile del M5S: 591 milioni annui (non si dice per quanti anni) per aumentare la sicurezza degli edifici scolastici; assunzione di 300.000 precari in cinque anni; tetto di 22 alunni per classe (20 in presenza di un disabile); aumento dei fondi per il funzionamento delle scuole ponendo rigidi vincoli alle richieste di contributi alle famiglie; pacchetto riforme: inglese dalla scuola dell’infanzia, e-book prodotti dalle scuole, ripristino delle discipline tagliate dalla riforma Gelmini, educazione alla affettività e alla sessualità; nessun finanziamento per le scuole paritarie e controlli obbligatori sulla regolarità del loro funzionamento; prodotti biologici nelle mense scolastiche ed educazione fisica da affidare a laureati in Scienze motorie.
Su alcune di queste proposte (edilizia, fondi alle scuole, riforme) il M5S ha trovato assonanze e parziali convergenze con altri gruppi parlamentari, ha insomma ‘fatto politica’ contribuendo all’approvazione di risoluzioni e ordini del giorno. Su altri (300.000 precari da assumere, tetto di 22 alunni) ha assunto posizioni quasi da campagna elettorale permanente, anche se non lontane da quelle dei sindacati di base e dell’Anief. Sulle scuole paritarie ha prevalso una linea di preclusione ideologica.
Nei giorni scorsi, come riferito da tuttoscuola.com (http://tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=35450), il M5S ha preso una posizione critica sui tempi serrati chiesti dal Governo per l’approvazione del disegno di legge: meglio ‘spacchettarlo’ e fare solo le assunzioni per decreto legge (almeno 100.000). Per il resto il Movimento chiede più tempo, forse anche per partecipare più attivamente al lavoro parlamentare.
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