L’onda si mangia il bonus delle assenze

Con 50 giorni di assenza, o poco più, anche in tutte le classi degli istituti superiori si perde l’anno. Era previsto già nelle classi di scuola media e, da quest’anno, la norma restrittiva si applicherà interamente anche alla scuola secondaria di II grado.

Deroghe a quel limite tassativo (massimo un quarto dell’orario annuale) possono essere decise dal collegio dei docenti in via del tutto eccezionale “per assenze documentate e continuative, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati”.

50 giorni sembrano tanti all’inizio dell’anno, ma, con le incognite che potrebbero esserci in corso d’anno, a giugno, quando si tireranno le somme, potrebbero esserci spiacevoli sorprese.

Fare un uso parsimonioso del bonus conviene, anche se per una parte di studenti c’è ora la tentazione della protesta contro le riforme della scuola, guidata dall’Onda.

L’onda degli studenti, il movimento sceso in piazza nei giorni scorsi a fianco del personale scolastico in sciopero, potrebbe non fermarsi lì e continuare nelle prossime settimane a chiamare i ragazzi a manifestare e protestare, lasciando vuote le classi.

I professori, se vorranno agire correttamente, dovranno da quest’anno registrare anche quelle assenze, quando non dovute a cause esterne come, ad esempio, lo sciopero del personale scolastico.

Manifestazioni e partecipazioni a cortei, eventuali occupazioni o assemblee, se l’onda sarà lunga (tutto è possibile) potrebbero ridurre il bonus massimo e mettere a rischio l’anno.