L’OCSE fa suoi i parametri della scuola dell’infanzia di Reggio Emilia

Nel questionario di valutazione delle scuole materne di tutto il mondo si utilizzeranno, d’ora in poi, tre parametri specifici del modello reggiano di scuola comunale dell’infanzia.
Lo ha annunciato Abrar Hassan, responsabile Ocse per il settore “Education and training policy“, nel corso del convegno internazionale “La scuola dell’infanzia: il caso italiano“, svoltosi venerdì scorso a Reggio Emilia su iniziativa di TREELLLE e Reggio Children.
L’Ocse sta mettendo a punto un sistema che sia capace di valutare a livello mondiale la qualità delle scuole dell’infanzia ed è stata interessata dalla particolare e nota esperienza delle scuole dell’infanzia reggiane. “L’esperienza educativa a Reggio Emilia è molto avanzata – dice Hassan – abbiamo visto come qui la pedagogia si è sviluppata negli anni mettendo al centro dell’esperienza il bambino con i suoi interessi, la sua capacità e il suo potenziale“.
Grazie all’esperienza reggiana, nei parametri di valutazione dell’Ocse entreranno:
– la capacità degli insegnanti di ascoltare i bambini, reputandoli capaci di conoscenze fin da piccoli;
– l’osservazione e la documentazione dei processi educativi;
– il rapporto di partecipazione delle famiglie.
Colpisce che l’Ocse, prendendo a riferimento un’esperienza italiana, ritenga significativa, per una scuola di qualità, l’osservazione e la documentazione dei processi educativi, cioè qualcosa che richiama il portfolio, che invece da noi è stato declassato e, dopo breve vita, ritenuto solamente eventuale e facoltativo.
Al convegno, tenutosi nel centro internazionale “Loris Malaguzzi”, hanno partecipato delegazioni di pedagogisti, educatori e studiosi di tutto il mondo, con oltre 60 partecipanti in rappresentanza di 22 Paesi; per il ministero della Pubblica Istruzione ha partecipato il vice ministro Bastico.