Lo strano sciopero di venerdì prossimo

Da alcune settimane si sapeva del nuovo sciopero della scuola per l’intera giornata di venerdì prossimo, 25 marzo, proclamato il 1° febbraio scorso dal Sisa, a cui si era aggiunto il 28 febbraio quello dell’Anief. Ma nessuno poteva prevedere che, a dare maggior rilevanza a quell’astensione, scendesse in campo, quasi all’ultimo momento (l’11 marzo), la Flc-Cgil. Si potrebbe pensare che vi sia stata, se pur implicitamente, concordanza sulle motivazioni dello sciopero, ma non è stato così.

Mentre il Sisa ha portato, come altre volte, ragioni estreme per motivare lo sciopero (es. dirigente scolastico elettivo, assunzione in ruolo di tutti i docenti precari, aumento del 20% degli stipendi), l’Anief ha cavalcato le sue più recenti rivendicazioni (abolizione dell’obbligo vaccinale per i docenti e del green verde da esibire, superamento delle classi pollaio, stabilizzazione organico covid, stabilizzazione dei precari, superamento del vincolo permanenza in sede).

La sorpresa, tuttavia è venuta dalla Flc-Cgil che, con una scelta unilaterale rispetto agli altri sindacati confederali – non è da oggi che l’unità tra Cgil-Cisl e Uil nella scuola è stata messa all’angolo – ha assunto una propria inaspettata iniziativa. Un ulteriore strappo nella attuale precaria unità confederale.

Le motivazioni sembrano discostarsi dalle tradizionali ragioni contrattuali. Infatti, la principale motivazione dello sciopero è quella di aderire all’“appello di Fridays For Future Italia che denuncia la crisi climatica cui rischiamo di assistere inermi e proclama per il 25 lo sciopero globale per il clima”.

Ma la proclamazione di sciopero tiene conto anche, in particolare, del “drammatico contesto internazionale di guerra e crisi energetica che richiede azioni rivolte alla costruzione di un modello di sviluppo ecologicamente e socialmente sostenibile”.

Pur trattandosi di motivazioni più che rispettabili, c’è da chiedersi se il modo migliore per valorizzarle e sostenerle doveva essere proprio lo sciopero scuola che, tra l’altro, può portare un disagio non indifferente agli alunni e alle famiglie.

Chissà se ci sarà qualche contraccolpo sulle imminenti elezioni per le RSU.

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