L’Italia e l’Europa/1. Al di là della scadenza elettorale

Le elezioni europee, precedute da una campagna elettorale intensa e concitata, quasi da elezioni politiche, non cambieranno i rapporti di forza nell’attuale Parlamento italiano, almeno dal punto di vista numerico, e quindi sulla carta non dovrebbero esserci rischi per la stabilità del governo.

Per quanto riguarda la politica scolastica, va detto che in questa campagna elettorale, a differenza che in altre, essa non è stata utilizzata come terreno di scontro destra-sinistra forse anche a causa della posizione ‘terza’ del ministro Giannini, leader di Scelta civica (diversa sarebbe stata la situazione, probabilmente, se a viale Trastevere fosse rimasta Maria Chiara Carrozza, esponente dichiarata del Pd). Se il governo tiene, e viste le posizioni spesso dialoganti assunte da Elena Centemero, responsabile del settore per FI, non è da escludere che sulla scuola possano maturare convergenze che favoriscano la ripresa degli investimenti (non della spesa corrente) e alcuni interventi di adeguamento che avvicinerebbero di più la scuola italiana ai sistemi e alle esperienze educative europee di maggior successo.